Buone Notizie, un premio che educa alla bellezza del bene
(Maria Beatrice Crisci) – “I Papi che ho servito sono stati i primi comunicatori di notizie belle e importanti per la nostra società e la nostra umanità. Ho sempre cercato perciò di collaborare con i miei colleghi giornalisti perché si facessero portatori a loro volta dei messaggi positivi che i Papi davano per il bene dell’umanità. Nel complesso posso dire di aver vissuto tanti momenti belli durante i quali ho avuto l’impressione che gli stessi colleghi fossero felici di diffondere le buone notizie e di collaborare a una missione estremamente positiva di pace, solidarietà e di giustizia”. Così padre Federico Lombardi, direttore emerito della Sala Stampa Vaticana, tra i giornalisti premiati de «Le Buone Notizie – Civitas Casertana».
Il Premio ha lo scopo di segnalare all’opinione pubblica giornalisti e comunicatori che, nella loro carriera e nell’impegno quotidiano, fanno prevalere con intelligenza e professionalità la Notizia nella sua oggettività, completezza e correttezza, e, soprattutto, sanno informare e promuovere le tante “buone” notizie della vita quotidiana. Il premio, ideato dall’Ucsi di Caserta, è organizzato insieme con l’Assostampa, l’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali di Caserta, il Corso di Comunicazione dell’Issr, l’associazione ScrivEremo, e con il multiblog “Buone Notizie” del “Corriere della Sera”. La manifestazione, ormai giunta alla nona edizione, gode del patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti della Campania e della Fisc, Federazione italiana settimanali cattolici.
Con padre Lombardi anche gli altri premiati: la giornalista di Mediaset Safiria Leccese; il fotografo del Papa Arturo Mari ed Eric Jozsef, corrispondente dall’Italia di Libération. In sala anche i vincitori del concorso BuoneNotizie/Scuola. A fare gli onori di casa il vescovo Giovanni D’Alise. Con lui anche il presidente dell’Assostampa Caserta Michele De Simone. A coordinare i lavori il giornalista Luigi Ferraiuolo.
Safiria Leccese, come si ricorderà, fu lei a presentare, al Circo Massimo, la serata di celebrazione e di veglia per la beatificazione di Giovanni Paolo II il 30 aprile 2011, al Circo Massimo a Roma. Le sue parole oggi sono state: “Le buone notizie rischiano di annoiare. Perciò i premi come questo hanno molta importanza. L’educazione al bene e al bello parte dai nostri cuori. E fu proprio Giovanni Paolo II a dire un giorno sappiate che il cuore dell’uomo è un abisso, il mio come il vostro. Allora dobbiamo educare al bello e rendere affascinante il bene. Un premio così per me è bello perché ci educa tutti alla bellezza del bene”.
Il premio a “La Buona Notizia del 2016” è andato, invece, al ristorante “Ruben” e al suo ideatore, Ernesto Pellegrini. Un ristorante solidale che offre la cena a un euro a pasto a persone in difficoltà temporanea, per aver perso il lavoro o per altri motivi, segnalate da una rete di 150 associazioni, tra cui spiccano i tanti sportelli di ascolto della Caritas ambrosiana, oltre che i servizi sociali del Comune di Milano. Non una mensa per poveri, ma un vero ristorante con tanto di menu a scelta e tanti chef professionisti, che a oggi ha 3.800 clienti registrati e ha erogato 108mila pasti; con un forte incremento nel 2006. Si trova a Milano, in via Gonin 52, nel quartiere Giambellino ed è stato voluto dall’ex patron dell’Inter Ernesto Pellegrini, oltre a essere sostenuto dalla sua fondazione omonima. “Ruben” – così si chiama il ristorante, intitolato a un giovane senza tetto che l’ex patron Ernesto Pellegrini conosceva e ha visto morire di stenti – non fa solo questo: i volontari che ogni sera girano tra i tavoli, cercano di dare una mano che vada oltre il bisogno primario del cibo: trovando un lavoro e una casa per i loro ospiti. La maggioranza dei commensali di Ruben, nato due anni fa ma cruciale per la sua opera in questo anno appena trascorso, ha tra i 18 e i 65 anni, il 63% è italiano (il 19% comprende figli di immigrati), il 37% straniero. E il rapporto maschi-femmine è di 56 a 44.
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