Caserta, al Prosit 1990 il pranzo come racconto di Natale
(Enzo Battarra) – Prosit! E si brinda affinché il futuro sia migliore, le feste siano piacevoli, il nuovo anno ricco di benessere e di soddisfazioni. Pranzo di Natale al Prosit 1990. Appuntamento a via Ferrante, nella culla di Caserta, nel quartiere Santella, ai margini dello storico Villaggio Torre. Qui la sera c’è la movida, i ragazzi, i giovani, ma anche i “forever young” si danno appuntamento fuori ai baretti per aperitivi e degustazioni. A ora di pranzo nel giorno di Natale la Santella è come disabitata, le saracinesche sono abbassate. Sicuramente si è lavorato tanto nella notte della Vigilia e si continuerà a lavorare freneticamente nelle sere e nelle notti successive. A pranzo sono aperti solo i ristoranti. Prosit 1990, appunto!
Peppe Russo è lo chef e il patron del ristorante che da 26 anni, cambiando anche città e sede, continua a portare avanti una proposta gastronomica radicata nel e sul territorio, ma che trova sempre spunti legati all’innovazione, non disdegnando le nuove metodiche e tecnologie, ma mettendoci più che altro cultura e passione, e non fredde alchimie.
E la cucina deve essere questo: gusto, narrazione, sentimento, ricerca. Con senso di ospitalità e di accoglienza. Insomma, il genius loci deve accompagnare il percorso gastronomico. Prosit, dunque! Che il tutto sia di giovamento!
Il pranzo di Natale è in Campania un rituale ricco di sapori e di usanze. Peppe Russo ha proposto un menù che coniugava la tradizione del territorio con l’apertura a nuovi orizzonti sensoriali. Ed ecco che l’invito alla tavola si materializza in principio con un cannolo “rustico” ripieno di ricotta e verdurine crude. Si prosegue con una sorprendente terrina di foie gras e verdure. Sovrana è la pasta reale in brodo di cappone con tartufo, una pietanza che ha bisogno di più di 48 ore di preparazione. Arrivano gli gnocchi in clorofilla di prezzemolo e fiammelle di carciofi ed è una festa del palato. L’agnello è speciale, per scelta del pezzo di carne e per cura della preparazione. Il tutto accompagnato da un Terre Siciliane Cabernet Vendemmia Tardiva IGT “Luna Nera” – Tenute Caradonna. Che altro, se no?
Il dolce è un pan di pandoro, ricco, pieno, un trionfo barocco per il palato. E’ l’occasione per deliziarsi il palato con l’Elixir Falernum, un modo per non separarsi più dal ricordo dei frutti di bosco.
Si va via con la convinzione di aver più che adeguatamente omaggiato la tradizione del pranzo di Natale. Prosit! Non ci sono altre parole.
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