Emergenza migranti. Papa Francesco sferza l’Europa
(Samuele Ciambriello) – Su un tema e un fronte così caldo papa Francesco ha deciso di esporre tutta la sua forza. “I migranti sono persone, non numeri, chiedo all’Europa umanità, responsabilità e solidarietà”, cosi il Pontefice. Il cuore oltre i recinti. Sbarchi record nel weekend pasquale, complice il bel tempo e il mare calmo: da venerdì a domenica sono stati salvati 8.300 migranti in 55 diverse operazioni, condotte da navi militari o da Ong. Sono stati recuperati 13 cadaveri (sette persone sono morte dopo essere finite in acqua perché un gommone si è sgonfiato). Diverse le donne incinte soccorse, molte delle quali vittime di violenze, e sette i migranti trovati morti, tra cui proprio una donna in gravidanza. Solo venerdì sono stati 2.074 i migranti soccorsi e salvati nelle acque del Mediterraneo. Sabato poi altri 515 sono sbarcati a Pozzallo, con diverse donne incinte e un cadavere. Fra loro anche quattro scafisti, due senegalesi e due nigeriani, che sono stati arrestati dalla Polizia grazie alle testimonianze raccolte.
Con la visita a Lesbo, l’anno scorso, in Grecia, tra i migranti, papa Francesco, assieme al patriarca Bartolomeo I ha vissuto una testimonianza di carità, autenticamente ecumenica, accanto a chi non sa cosa sarà di lui. Nel campo di Moire, tra lacrime e preghiere, l’incontro personale con 250 profughi e la denuncia della catastrofe umanitaria più grave dalla seconda guerra mondiale, la richiesta di politiche autenticamente inclusive, ma anche il grazie a chi invece di innalzare muri e recinti lavora per costruire ponti. Quelle carezze ai migranti, ai bambini, quel tornare il Papa con 12 profughi a Roma, come piccolo gesto di accoglienza, sono uno schiaffo al mondo. Francesco conferma la sua laedership morale. Essenziale interrogarsi sulle cause della guerra in Siria e la redistribuzione delle ricchezze. La portata di quel viaggio,di questo messaggio di umanità e dignità non ha bisogno di troppe parole. L’Europa è la patria dei diritti umani, e chiunque ci arriva dovrebbe poterlo sperimentare. Il mondo non ignori questa crisi colossale e metta in campo risposte concrete. Ma Bruxelles resta, per ora,in silenzio. Prima di tutto è necessario costruire la pace là dove la guerra ha portato distruzione e morte, dove i grandi affari generano grandi cinismi. “Chi alza i muri non è cristiano” continua a ripeterci papa Francesco e ci ricorda che “siamo tutti migranti”. Il nostro Continente a forza di inventare muri e confini, leggi razziali e guerre di religione, il colonialismo e il totalitarmo, finirà per ripetersi.
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