Epatite C? No problem! A Caserta si parla delle nuove cure
Maria Beatrice Crisci
– “Le nuove terapie orali per l’infezione da Hcv, il virus dell’epatite C, praticamente prive di effetti collaterali, hanno una durata sempre più breve e aprono un nuovo orizzonte clinico e terapeutico con una ricaduta di straordinario impatto sulla popolazione”. Lo sostiene l’infettivologo Vincenzo Messina, responsabile scientifico del convegno “Hcv, dalla cura alla eradicazione: la bonifica dei serbatoi nascosti”, organizzato per domani martedì 28 novembre presso il Golden Tulip Plaza di Caserta a partire dalle ore 9,15 fino alle 16,45.
L’evento formativo è patrocinato dall’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” e dall’Asl di Caserta. Sarà proprio il dottor Vincenzo Messina, dirigente medico del nosocomio casertano, a presentare l’incontro e a trarre a fine giornata le conclusioni. Interverranno professionisti del territorio ed esperti di rilevanza nazionale invitati a dare un loro contributo alla discussione.
“Le dinamiche epidemiologiche delle malattie infettive – sostiene il dottor Messina – insegnano che per ottenere l’eradicazione di un patogeno infettivo da una popolazione bisogna agire su quegli ambiti a maggior rischio di diffusione dello stesso. La premessa indispensabile è la conoscenza della popolazione nel cui ambito si opera. La prevalenza di infezione da Hcv in Italia, che secondo le più recenti stime è poco meno di un milione di malati, è maggiore rispetto agli altri Paesi europei. Per quanto riguarda la diffusione di Hcv nella nostra popolazione si è giunti a ritenere che lo zoccolo duro su cui si deve intervenire per limitare la diffusione e giungere alla sua eradicazione sia l’ambito della tossicodipendenza”.
Straordinarie le prospettive. “Si può pensare di giungere alla bonifica, attraverso eradicazione farmacologica, dei sommersi e pericolosi serbatoi di infezione e concorrere al raggiungimento dell’obiettivo proposto dall’Organizzazione mondiale della sanità di eradicare il virus Hcv entro il 2030”.
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