Francesco Piccolo, la sua lezione al Comunale di Caserta
Claudio Sacco
– Francesco Piccolo è ritornato a Caserta. Ad attenderlo davvero in molti tra familiari e amici. Al teatro comunale Costantino Parravano nell’ambito di «Happy Theatre», la programmazione comunale per il periodo natalizio, Francesco Piccolo ha trattato i temi del «ritorno» nella sua città con «Partire o restare. “L’amica geniale” e la questione cruciale del Sud». Lo spettacolo rientra in un tour che lo scrittore e sceneggiatore sta portando in giro nei teatri italiani e nei festival letterari, e che ha presentato in anteprima a Tempo di Libri a Milano.
«Partire o restare» affronta, oltre alla saga di Elena Ferrante, altri romanzi e testi sul Meridione, «Ferito a morte» di Raffaele La Capria e la commedia tragicomica «Natale in casa Cupiello» di Eduardo de Filippo. Sono tutti testi che trattano il nodo filosofico dell’andare via o restare nella città in cui si è nati. Vengono proposti anche due o tre racconti di Francesco Piccolo su Caserta e sulla sua esperienza personale, legati alla famiglia, agli amici.
Lo spettacolo che è in realtà una performance letteraria, un reading inedito di testi memorabili, intervallati da brani musicali e spezzoni di film, nasce dall’idea di voler raccontare cosa significa partire e lasciare la propria terra natale e cosa invece vuol dire restare. E Francesco Piccolo analizza la sua condizione personale di letterato casertano trasferitosi a Roma. Parla di sé in alcuni passaggi, ma anche di cosa pensano tutti gli altri che sono andati via dal loro luogo di origine. Si interroga sul perché hanno fatto questa scelta e che cosa ha comportato la decisione di aver lasciato la propria città ed essere andati a mettere le radici in un altro luogo. Più che uno spettacolo è stata una “lezione” di sessanta minuti, che è iniziata proprio con «L’amica geniale» di cui Francesco Piccolo sta scrivendo la sceneggiatura. Finale colmo di emozione, soprattutto per lo scrittore. Francesco Piccolo ha concluso la sua lezione leggendo la poesia di Giorgio Caproni dedicata alla madre Annina. Anna era il nome della mamma dell’autore casertano, scomparsa da pochi mesi. Tanti applausi e non poca commozione.
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