Fu vera Gloria, l’artista Pastore si è raccontata con un’opera
– Conversazione in galleria. Il d2.0-box, lo spazio fisico della dirartecontemporanea2.0Gallery di Caserta diretta da Angelo Marino, a fare da luogo match. Un’opera, un’unica opera a fare da testimone silenzioso ma immanente. È questo lo spirito del progetto My Work Tells My Story, ovvero Mi racconto in un’opera, un ciclo di sette incontri con altrettante protagoniste della scena artistica nazionale e internazionale che hanno scelto di vivere nel vulcanico territorio campano. Un sabato, un’artista, un’opera.
Il terzo appuntamento ha visto protagonista Gloria Pastore. Nei panni dell’intervistatore il critico d’arte Enzo Battarra. La loro conversazione si è sviluppata dinanzi all’opera scultorea in resina leggera “L’Ermafrodita”. L’artista ha raccontato la nascita di questo lavoro, correlato a tutta la sua ricerca sulla duplicità. Si è poi soffermata sul suo rapporto con l’identità napoletana, vulcanica, e sui suoi riferimenti classici, citando particolari delle esposizioni, senza sottrarsi alle domande sul mercato e sulla sperimentazione dei linguaggi.
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