La Nave della Legalità. Una esperienza da comunicare
Marta Gesuele / Elisa Marino / Domenico Iodice
– La redazione Tv Giordani ha incontrato la dirigente scolastica Antonella Serpico per raccogliere le sue impressioni dopo la bella esperienza della Nave della Legalità. 1500 gli studenti provenienti da tutta Italia. Presente anche una delegazione del Giordani guidato dalla preside.
E’ stata soddisfatta di aver rappresentato l’ITIS Giordani in questa rappresentazione? “La nave della legalità è stata una manifestazione importantissima, con circa 1000 studenti a bordo ed ha raggiunto Palermo. Questa manifestazione va a ricordare il giorno in cui Cosa-nostra fece esplodere le auto di Giovanni Falcone, insieme alla sua scorta.”
Quali attività sono state promosse durante il viaggio sulla nave? E durante i vari incontri? “L’Itis è stato invitato dal Miur in quanto la scuola fa parte del progetto AGAPE, che vede impegnate varie scuole nel contrastare il fenomeno del bullismo. Le attività sono state molteplici ma ciò che mi ha colpito di più è stato il coinvolgimento emotivo”.
E’ la prima esperienza sul concetto di legalità a cui la scuola partecipa? “Il Giordani ha una lunga tradizione su questo argomento e su questo obiettivo della legalità. Invero, già con il preside Villari era stato avviato un percorso. Quindi sei anni fa, quando sono arrivata in questo istituto, ho trovato le basi sulle quali ho potuto continuare a costruire questo percorso”.
La nostra scuola è stata coinvolta in qualche iniziativa durante la manifestazione ? L’iniziativa più importante che si è tenuta a Palermo, è stata sicuramente il coinvolgimento della nostra delegazione nell’aula bunker dell’Ucciardone. Questa è stata sicuramente la più interessante. Qui abbiamo seguito l’intera trasmissione che è stata mandata in diretta su Rai 1. Abbiamo sentito tutte le testimonianze dei familiari delle vittime, perché questa particolare giornata è stata dedicata agli Angeli, gli uomini della scorta uccisi in quella giornata.
Questo percorso cosa ha trasmesso sul concetto di legalità? Pensa di far conoscere l’importanza di ciò a tutti gli alunni del Giordani? Bella domanda, molto importante. Il progetto Agape e, quindi, il progetto che noi realizziamo all’Itis Giordani, tende proprio a comunicare e a diffondere il più possibile quelli che sono i principi della legalità. Ciò che noi abbiamo ascoltato, tutte le sensazioni che abbiamo provato, dobbiamo assolutamente far in modo che possano essere trasmesse all’interno della scuola. A parte quello che state facendo voi e grazie a questa intervista che vedranno gli altri studenti, noi potremo riuscire a far conoscere questa esperienza. Sicuramente durante tutto il prossimo anno scolastico e quindi a partire da settembre ci saranno tante iniziative che vi faranno conoscere quello che abbiamo vissuto noi direttamente.
Ci sono state delle testimonianze che vi hanno colpito in particolare? In particolare, è stato molto bello durante il viaggio in nave il momento di riflessione. L’ex ministra Fedeli è stata molto coinvolgente. Ha parlato molto bene ed ha trasmesso dei valori molto profondi a tutti i ragazzi che erano presenti. Ma la testimonianza più interessante è stata quella della moglie di uno degli Angeli, in particolare la moglie di Antonio Montinaro. Lei rimase vedova a causa della morte di suo marito, uno degli uomini della scorta di Giovanni Falcone. Aveva i figli piccolissimi ed era molto giovane. La signora Montinaro è riuscita a raccontare tutte le sue sensazioni, ma soprattutto a farci capire come è riuscita a trasformare questo dolore in qualcosa di positivo per la società. Ci ha fatto comprendere come noi tutti dobbiamo far diventare prezioso anche un forte dolore e cercare di far in modo che queste grandissime idee di legalità devono continuare a camminare. E come devono riuscire a camminare? Sulle gambe dei giovani. Infatti, solo comunicando agli altri il male che è stato fatto e combattendo le idee negative, possiamo veramente raggiungere alti livelli nella società. Ai giovani spetta combattere e andare avanti. Questa donna che sono riuscita a conoscere dopo l’evento, mi ha dato il suo numero di telefono e mi ha promesso che verrà qui al Giordani a portare direttamente la sua testimonianza.
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