“Le mie scarpe sono sempre al passo”, parola di Luca Lubello
– «Vivo a Firenze ma mi porto dentro anche le proporzioni vanvitelliane della Reggia di Caserta, mi porto dentro le storie nate sotto il vulcano, tra Napoli e i Campi Flegrei, mi specchio in quel golfo dove emergono come sirene Capri, Ischia, Procida. I miti della Magna Grecia arrivano fin dentro il Rinascimento fiorentino, raccontano, parlano, vivono. La monumentalità del Vesuvio è la stessa che Brunelleschi volle dare alla sua cupola, miracoli di equilibri consolidati. La Reggia vanvitelliana è un’altra esaltazione dello spazio, dell’antro, del guscio. La scarpa come custode e come scrigno del piede, che è radice, che è il punto di contatto con la terra, che è il legame con il suolo che si calpesta. Caserta e Firenze unite dalla maestosità architettonica come dalla progettazione delle calzature, per essere sempre al passo». Così si racconta il fashion designer, o ancor meglio il «men’s and women’s shoes and bags designer» L
uca Lubello a Maria Beatrice Crisci in un’intervista pubblicata dal quotidiano Il Mattino sabato 12 gennaio.
Moda e arte sono le due passioni che si concentrano in questo talento casertano. Lui sta sviluppando il mio marchio Lubello con una nuova forma di collaborazione con dei fornitori toscani e un piccolo gruppo di persone con cui ho condiviso le esperienze di maggior rilievo. È una collezione di scarpe da uomo e da donna. In più sta lanciando una collezione di orologi».
Da cosa trae aspirazione questo tuo brand, gli chiede nell’intervista Maria Beatrice Crisci: «Sicuramente dall’architettura unica di Firenze, dalle geometrie delle sue basiliche, dai marmi delle facciate di Santa Maria Novella e San Miniato, elementi che vengono tradotti, grazie ad artigiani locali capaci di portare avanti una tradizione senza tempo, in tasselli che vanno a formare calzature uniche. La manifattura di eccellenza cui sono fortemente legato rappresenta la componente fondamentale delle mie creazioni».
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