L’Emiciclo? Un hub della cultura
(Enrico Vellante*) – Se si guarda agli scenari europei si nota come le città abbiano acquisito la consapevolezza di dover essere guida nei processi di innovazione e leva per la crescita economica locale. Questo ha indotto i policy maker a focalizzare l’azione di governo della città non solo sul piano di interventi infrastrutturali materiali, ma anche su aspetti immateriali, in particolare sulla creazione di una identità che caratterizzi la propria città rispetto alle altre. Questa spesso passa attraverso un luogo specifico, un luogo con un’identità forte ed esplicita che deriva sia dalla architettura che ne definisce il contenitore, sia dalle funzioni, servizi, eventi che ne definiscono i contenuti.
A Caserta, guardando Piazza Carlo III dall’alto risulta immediatamente evidente l’emiciclo disegnato dai due edifici che stanno di fronte alla Reggia. Sembrano quasi una sua estensione, due braccia accoglienti. Forse nell’idea di Vanvitelli lo erano, perché entro quel perimetro immaginava di accogliere fiere militari, eventi ippici e quant’altro si usava all’epoca in termini di attività collettive. Ma se si guarda bene si può individuare un emiciclo speculare, non disegnato dalle geometrie architettoniche ma dalle funzioni degli edifici che lo compongono. Partendo da sinistra e procedendo in senso antiorario si trovano la Scuola Nazionale dell’Amministrazione con il suo centro residenziale e studi, il Polo Scientifico della Seconda Università degli Studi di Napoli, 012Factory con la sua Academy per l’impresa innovativa, il Polo di Scienze Sociali della SUN e infine la Scuola Specialisti dell’Aeronautica Militare. Esiste un emiciclo della conoscenza e della cultura!
Si può realizzare in Piazza Carlo III un “hub” della cultura e dell’innovazione, che sviluppi azioni materiali e immateriali, capaci di mettere in rete gli stakeholder e a sistema le azioni già esistenti, guardando a ulteriori sviluppi futuri.
* Cofondatore 012Factory
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