L’uomo, quella scimmia nuda che si deve proteggere dal sole
Testo di Enzo Battarra, l’immagine di copertina è l’opera di Dennis Oppenheim Reading position for second degree burn, 1970
– “Questo sole non mi riscalda più”, cantava Albano un bel po’ di anni fa nella canzone “Pensando a te”. Ma in realtà il sole continua a riscaldare il globo terrestre, con tutti gli effetti necessari e benefici relativi. Ma l’uomo, si sa, è la “scimmia nuda”, come lo ha ricordato quel Francesco Gabbani nel premiatissimo “Occidentali’s Karma” prendendo a prestito un’espressione dello zoologo Desmond Morris. L’uomo è la scimmia nuda perché non ha una folta peluria che copra la sua pelle. E questo renderà anche l’uomo più avvenente, almeno per la sua stessa specie, ma certamente lo rende più vulnerabile nei riguardi dei raggi ultravioletti, quelli solari così come quelli artificiali.
Dunque, la “scimmia nuda”, oltre a ballare, deve imparare a proteggersi dal sole. I dermatologi non si stancheranno mai di ripetere quelle norme di prevenzione che vanno attuate soprattutto nel periodo estivo, ma che andrebbero ricordate nel corso di tutto l’anno. Sono norme che riguardano l’uso delle protezioni solari, i tempi di permanenza, gli orari di esposizione, ma anche l’alimentazione e l’eventuale uso di integratori. E a tutto questo bisogna aggiungere che la protezione si fa partendo da una corretta visita dermatologica total body annuale, da effettuare prima dell’estate, prima che la pelle inizi ad abbronzarsi e non permetta una corretta valutazione con il dermatoscopio, lo strumento manuale o digitale che grazie all’osservazione dermatologica in epiluminescenza rende possibile una corretta evidenziazione delle eventuali neoplasie cutanee.
Prima di partire per le vacanze è bene passare dal dermatologo!
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