Più luce! Più luce! Una Reggia luminosa accoglie Paolo Bini
(Beatrice Crisci) – E’ un unico percorso di luce. E’ come entrare in una favola e uscirne solo quando si è sicuri del lieto fine. La mostra di Paolo Bini alla Reggia di Caserta è un evento luminoso. Si inizia percorrendo l’interno del “Cannocchiale” che appare magicamente vestito a festa con immagini proiettate e si continua salendo per lo Scalone Reale non potendo fare a meno di tenere la testa in su verso la Volta Ellittica. Qui succede che “La Reggia di Apollo”, il grande affresco di Girolamo Starace Franchis, è preda felice di un’illuminazione aumentata, con effetti tridimensionali e chiaroscurali di enorme suggestione. Tutto progettato da quel mago di Francesco Capotorto.
Dopo questo bagno di luce si è pronti per entrare nelle retrostanze del Settecento, parte integrante degli appartamenti storici, finora destinate a esporre le opere dei maestri di Terrae Motus. Qui è stata allestita la personale di Paolo Bini “Left behind”, curata da Luca Beatrice. Si è accolti da un’esplosione policroma che si irradia dalle tre grandi tele installate nella prima sala. Sono fuochi d’artificio mirabilmente compressi dai sagomatori di luce, sono onde visive che si irradiano nell’ambiente e discutono mirabilmente con gli avvolgenti affreschi. Subito dopo nella seconda stanza il Paradiso aperto, accogliente. Nella terza una costellazione di quadri, nella quarta il wall painting, omaggio al Parco della Reggia. La sorpresa, il lieto fine della favola, è nella scultura a parete.
All’inaugurazione i visitatori accorsi all’invito di Paolo Bini, non numerosi ma numerosissimi, hanno mostrato tutto il loro stupore. Non più visitatori ma viaggiatori, tutti si sono sentiti all’interno di un percorso luminoso che si svolgeva lungo le architetture della Reggia incantata e si materializzava nelle opere esposte.
Giornalisti, critici e storici dell’arte, direttori di museo, collezionisti, artisti, appassionati, curiosi, tutti si aggiravano per le sale fotografando e riprendendo i lavori esposti, non riuscendo a sottrarsi al rito irrefrenabile del selfie pur di portare il più ampio ricordo possibile nelle loro memorie. E più passavano i minuti e più la mostra già impazzava sui social network, tra frasi di meraviglia e commenti entusiasti.
La personale di Paolo Bini è stata voluta dal direttore generale della Reggia Mauro Felicori e dai suoi più stretti collaboratori, in primis Vincenzo Mazzarella. Ma si avvale della collaborazione della galleria Nicola Pedana di Caserta ed è stata realizzata sotto il matronato della Fondazione Donnaregina Museo Madre di Napoli.
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