Rivoluzione d’Ottobre, in scena Andrea Renzi e Tony Laudadio
Maria Beatrice Crisci
– “Fuochi a mare per Vladimir Majakovskij” e “Sostakovic – il folle santo” Uniti, sono questi i due spettacoli che da venerdì 3 a domenica 5 novembre Teatri Uniti porta in scena al Teatro Civico 14 a Caserta. L’occasione è il centesimo anniversario della Rivoluzione d’Ottobre. Entrambi gli spettacoli saranno rappresentati nella stessa sera, con un unico biglietto di ingresso. Il 3 e il 4 l’appuntamento è dalle ore 21, mentre il 5 novembre dalle ore 19.
Fuochi a mare per Vladimir Majakovskij di e con Andrea Renzi – Armato dei suoi versi e di una Smith and Wesson a canna corta, in una immaginaria conferenza cosmica e pirotecnica il grande poeta russo si presenta in tutta la sua smisurata, tenera e trascinante vitalità. Dalla tribuna di un piccolo tavolino, alle sue spalle il cielo trapunto di stelle, la requisitoria poetica ha il suo cuore pulsante nel poemetto la Nuvola in Calzoni, dove ingaggia un corpo a corpo con i temi universali dell’amore, della religione, della vecchia poesia e della rivoluzione, realizzando un insuperabile manifesto della sua concezione poetica potentemente innovativo sul piano formale. In un montaggio – sottolinea Andrea Renzi – scandito dallo sparo suicida le gemme verbali, le burle immaginifiche, i concitati paradossi, gli amori disperati e carnali e le profetiche visioni di questo gigante del secolo scorso giungono fino a noi. Che forse, nani quali siamo, faremmo bene a metterci sulle sue spalle. Fuochi a mare per Vladimir Majakovskij è un tributo a un poeta e alla poesia come Luogo della Vita, come fosse un tributo all’Etna, alle Alpi, al delta del Nilo, come fosse un tributo a una cannoniera, a una cimice, a un cucciolo di cane. Qualcuno ha scritto che l’arte deve essere contro la bomba atomica, cioè contro la disintegrazione della coscienza. Condivido questa posizione e la vita e la poesia di Vladimir Majakovskij, sono contro la bomba atomica.
Šostakovic – il folle santo. Drammaturgia Antonio Ianniello e Francesco Saponaro. Regia e spazio scenico Francesco Saponaro con Tony Laudadio. Creazione teatrale ispirata alla vita e all’opera del compositore russo Dmitrij Šostakovic. Melologo in cui si fondono vita privata, musica e riflessioni sul rapporto cruciale tra artista e potere. Un’accalorata confessione, ricostruita a partire da un ampio epistolario e da alcune prestigiose biografie, da cui emerge un complesso mondo interiore venato di malinconica ironia che rimanda ai racconti della letteratura russa. Figura tra le più rappresentative e profetiche del Novecento, Šostakovic subisce la crudeltà di uno stato repressivo che tenta con la ferocia e con l’inganno di espropriare e manipolare la cultura. Infaticabile compositore, schivo, introverso, segretamente tormentato dai fantasmi della persecuzione politica, vive i suoi giorni all’ombra del tiranno. La sua eccellente complessità di compositore regala al futuro l’esempio di una musica toccante e universale che fonde, nonostante tutto, ironia e tragedia, tormento e gioia. Dmitrij Šostakovic (San Pietroburgo 1906-Mosca 1975) è una delle maggiori personalità della musica russa. Formatosi politicamente e culturalmente nel clima della rivoluzione sovietica, entrò spesso in conflitto con il regime stalinista. Realizzò cicli di sinfonie e quartetti d’archi, opere teatrali, balletti, colonne sonore. Musicò testi poetici di Apollinaire, Rilke, Garcia Lorca. Tra le sue composizioni più emblematiche la Sinfonia n.7 dedicata a Leningrado (1941).
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