Stop junk food! L’allarme viene dall’Università Luigi Vanvitelli
– L’espressione junk food o “cibo spazzatura” viene utilizzata per indicare alimenti ricchi di zuccheri semplici, di grassi e di sale. Questi cibi hanno effetti molto deleteri sulla nostra salute: incremento del peso, alterazione del metabolismo lipidico, glucidico e della pressione arteriosa, carenza di vitamine, di sali minerali e di fibra alimentare. Nonostante gli effetti negativi, il “cibo spazzatura” continua a essere una pietra miliare della dieta di una significativa parte della popolazione dei Paesi industrializzati e di quelli in via di sviluppo. L’Italia e la Campania non si sottraggono a questo pessimo modello culturale di cattiva ed eccessiva alimentazione, coinvolgendo anche le fasce infantili e giovanili della popolazione.
Un’indagine epidemiologica tra i partecipanti alla “Notte Bianca della Salute”, organizzata nel Policlinico della Università della Campania “Luigi Vanvitelli” lo scorso 30 settembre, ha messo in evidenza che più della metà dei soggetti sottoposti a visita dietologica è in eccesso ponderale. La popolazione del centro storico di Napoli non si sottrae all’epidemia di obesità. D’altronde, il perpetuarsi della diseducazione alimentare è una delle peggiori conseguenze del consumo di “cibo spazzatura”: i bambini e i ragazzi si abituano ai sapori estremamente “unti”, dolci e salati, facendoli diventare dei veri e propri “drogati” di “junk food”.
È stato infatti dimostrato che questo tipo di cibo trasmetta un appagamento che è paragonabile, per certi aspetti, alla dipendenza da alcool, fumo e droga. Gli alimenti ricchi di zuccheri, grassi e sale vanno a influenzare il sistema nervoso dopaminergico in modo piuttosto simile a quello delle dipendenze, causando anche un’accelerazione dell’invecchiamento cerebrale. Difficilmente si riuscirà a bandire completamente il “cibo spazzatura”, ma almeno bisogna tenerlo lontano dalla nostra quotidiana alimentazione, che si deve ispirare ai cibi salutari: magri, non salati e ricchi di fibre. Mai dimenticare le cinque porzioni di verdura e frutta alla base della sana alimentazione di ispirazione mediterranea, così da compensare, almeno in parte, i danni procurati dal “junk food”.
*Marcellino Monda, direttore del reparto di Dietetica e Medicina dello Sport, Università della Campania “Luigi Vanvitelli” (nella foto)
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