Villa del Parnaso risorge dal degrado a Torre Annunziata
Mario Caldara
Mare, archeologia, cultura. Questi sono i tre pilastri su cui poggia la crescita della Campania, regione che ha un’importante occasione di rilancio nella valorizzazione dei propri “tesori”. Torre Annunziata è una di quelle città che, non appena la si guarda, fa venire alla mente l’immagine di qualcosa che potrebbe essere di più, che vorrebbe esprimersi maggiormente. È una realtà piccola ma piena di potenziale. Un potenziale concentrato nel mare e nella sua storia. In riferimento a quest’ultima, basterebbe citare la Villa di Oplonti (o Villa di Poppea), per rievocare i tanti turisti che visitano il sito archeologico torrese. Tutto questo, però, non basta. C’è di più. Il suo potenziale, infatti, è stato scoperto ulteriormente, ora davanti agli occhi di tutti, con la riapertura di Villa del Parnaso. Progetto appena realizzato, la sua origine risale a ben ventisette anni fa. Un tempo lunghissimo durante il quale la villa è stata in un tale oblio, in uno stato di degrado, che in pochi credevano ne sarebbe uscita. A remar contro il progetto, che nel 1990 fu lanciato dal circolo torrese di Legambiente, rinvii ed ostacoli di natura burocratica, che tuttavia rappresentano solo un ricordo. L’inaugurazione si è tenuta nel pomeriggio di venerdì 12 maggio, cui hanno partecipato tantissimi cittadini, curiosi e probabilmente orgogliosi di veder fiorire qualcosa con cui poter stringere un forte legame identitario. Ha visto così la luce un vecchio disegno di “riqualificazione culturale”, un collegamento tra centro e mare. E se la Villa, in origine residenza d’epoca romana, divenuta poi lussuosa residenza settecentesca, ha già incantato con la sua storia, le fontane ornamentali al suo interno o la vasca d’acqua al piano interrato, un altro spazio è stato rimesso a nuovo. Circostante alla Villa del Parnaso, infatti, l’ex Parco Cristo Re, spazio verde in pieno centro cittadino, è stato restituito alla collettività, con la terrazza panoramica come punta di diamante.
Restituire alla città le sue bellezze storico-artistiche è fondamentale sotto più punti di vista. A partire dall’aspetto turistico, che può solo beneficiarne, riscoprire e valorizzare il “bello” di Torre Annunziata, così come di qualsiasi altro luogo, equivale a restituirle valori importanti, necessari per far sì che la città possa risollevarsi dalle ceneri del degrado e acquisire importanza principalmente agli occhi di chi la abita. Una riqualificazione della storia, del valore di un luogo, affinché questo possa guadagnarsi il rispetto e l’ammirazione dei turisti e, soprattutto, dei cittadini.
About author
You might also like
Crisi industriale, al Comune di Caserta tavolo per lo Sviluppo
(Comunicato stampa) -Crisi industriali, infrastrutture e una nuova strategia per una politica concreta di rilancio del territorio. Sono questi i temi principali affrontati stamani nella riunione del Tavolo per lo
Sant’Arpino. Gli eventi culturali nel Palazzo Sanchez de Luna
Marco Cutillo – Finita l’estate, riprendono le attività al Palazzo Ducale “Sanchez de Luna” di Sant’Arpino. Domenica 30 settembre, la rassegna letteraria ideata e promossa dalla Pro Loco, con il