25 aprile. Cerimonia al Monumento ed eventi per celebrare la giornata

Redazione -Buon 25 aprile! Buona Festa della Liberazione. A Caserta la tradizionale cerimonia al Monumento ai Caduti con la deposizione della corona d’alloro da parte del prefetto Giuseppe Castaldo, del sindaco Carlo Marino, del presidente della Provincia Giorgio Magliocca e del comandante della Brigata Garibaldi Mario Ciorra. Presenti tanti primi cittadini di Terra di Lavoro nonchè le associazioni combattentistiche e d’arma, oltre alle autorità civili e militari della provincia. Così i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil. Al termine della manifestazione la Fanfara dell’ottavo Reggimento Bersaglieri ha sfilato su Corso Trieste fino a piazza Dante dove ha suonato alcuni brani. Nel pomeriggio diversi gli appuntamenti. Ricordiamo che la Reggia di Caserta e visitabile gratuitamente, ma solo gli appartamenti reali e il parco. Chiusura, invece, per le Sale Vanvitelli, la Gran Galleria con la mostra “Visioni”, il Giardino Inglese e il Teatro di Corte. Le informazioni si trovano sul sito istituzionale del Museo. Ingresso gratuito anche all’Anfiteatro Campano e al Museo archeologico nazionale dell’antica Capua di Santa Maria Capua Vetere. Alle 16,30 nel cortile dell’ex Onmi in viale Beneduce a Caserta l’iniziativa “Liberazioni. Viva la Repubblica antifascista!”. Prima l’incontro dibattito “Chi resiste oggi?” e alle 18,30 l’aperitivo antifascista con concerto “Jam session: cantata antifascista”. Per tutta la duratam della manifestazione ci saranno letture e attività per i bambini. Presente anche la Cgil con un proprio stand. Da oggi prende il via la campagna di raccolta firme del sindacato per il Referendum 2025. Lo slogan è Per il lavoro ci metto la firma. Al Teatro Città di Pace le associazione le Ali della Mente e Fabbrica Wojtyla portano in scena “Sentinelle di pace in tempo di guerra”. L’appuntamento è per le 20,30. Lo spettacolo si svolge in collaborazione con la Caritas Diocesana e la Diocesi di Caserta, con lo scopo solidale di promuovere nuove prospettive di inclusione e recupero sociale di vittime della povertà che vadano ben oltre l’assistenzialismo. “Nel giorno della liberazione il racconto di chi eravamo e cosa siamo
diventati … Guerra e non guerra”, si legge nell’invito.