A scuola! Il sindaco Marino: Sarà un altro anno di transizione
– «È ripartenza! Non solo perché parte un nuovo anno scolastico, ma perché c’è voglia di rilanciarsi, di rimettersi in campo, di guardare in prospettiva. E la scuola è il primo grande motore della società». Così il sindaco della città capoluogo Carlo Marino alla vigilia della riapertura delle scuola. «Caserta risponde all’appello. Lo fa con il giusto entusiasmo, ma anche con la consapevolezza che pure questo sarà un anno scolastico di transizione. Non è ancora rientrato l’allarme di salute pubblica, non sono stati ancora superati i danni sociali ed economici legati alla pandemia. E una guerra in Europa preoccupa e indigna, con la perdita di vite umane, con la sofferenza di intere comunità, con tutte le ripercussioni su quello che potrebbe essere un freddo inverno. Ma questo anno scolastico sarà un anno di transizione anche perché è in atto un rinnovamento non solo degli edifici scolastici ma anche del modo stesso di concepire la scuola. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato nel 2021 dall’Italia per rilanciare l’economia nazionale dopo la pandemia, con particolare attenzione allo sviluppo verde e digitale, sta per dare i suoi buoni frutti nella città di Caserta. I fondi che il Comune si è aggiudicato serviranno a mettere ancor più in sicurezza le scuole, a realizzarne di nuove, a costruire e ristrutturare palestre, ad avere mense accoglienti ed efficienti. Tutto questo comporta però un sacrificio, un adattamento a volte difficile, una transizione appunto. D’altronde, il patrimonio di edilizia scolastica che abbiamo ereditato è consunto dal tempo e inadeguato ai criteri attuali di sicurezza e di funzionalità.
Ma sono convinto che tutta la civitas casertana tra qualche tempo apprezzerà di avere scuole sempre più sicure, più operative, più ricche di servizi per la formazione dei nostri studenti. L’apprezzeranno i dirigenti scolastici impegnati a governare la transizione che è anche ecologica e digitale, i docenti pronti a sacrificarsi anche loro pur di dare una completa e corretta formazione agli allievi, e tutto il personale scolastico impegnato ad assicurare una conduzione regolare e appropriata. L’apprezzeranno i genitori, il cui obiettivo è quello di avere i propri figli accolti in scuole sicure e funzionali, in scuole capaci di dare una formazione al passo con i tempi, in scuole che siano vere palestre di vita. L’apprezzeranno le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi casertani, chiamati a mettere impegno e volontà, ad accettare il sacrificio, a scoprire il piacere di imparare, ma soprattutto di vivere la scuola nella sua completezza, nella sua funzione didattica ma anche sociale, aggregativa, formativa nel senso più alto.
Tutti vorremmo che queste nuove generazioni, ben preparate, non debbano poi proseguire altrove i loro percorsi di formazione, ma possano fattivamente contribuire a rendere Caserta una città sempre giovane, carica di entusiasmo e di prospettive. Ed essere loro la classe dirigente di una Caserta capace di eccellere e di essere competitiva con tutte le altre realtà urbane del territorio nazionale, una città connessa per qualità con il mondo intero, capace di valorizzare al meglio le sue bellezze e le sue potenzialità. La sfida al futuro parte dal primo giorno di scuola».
Alle parole del sindaco Carlo Marino si aggiungono quelle dell’assessore alla pubblica Istruzione Enzo Battarra. «Riaprono le scuole e si cambia vita. La partenza dell’anno scolastico segna in ogni comunità l’avvio di un nuovo percorso, ricco di attese e di speranze, di promesse da mantenere e di obiettivi da raggiungere. Il ritorno a scuola cambia i tempi della città, cambia i ritmi della produttività, cambia le abitudini familiari, cambia la socializzazione. Questo a Caserta come altrove.
La scuola finisce per essere il perno della società che le gira intorno. E soprattutto determina l’assetto sociale futuro, l’identità stessa di una città, il suo progredire. L’insegnamento è la trasmissione straordinaria di competenze ed esperienze, il comunicare la propria stratificazione di percorsi culturali. È un ruolo complesso quello del docente. Ma è complesso, si sa, anche l’apprendimento, lo sforzo quotidiano di ogni studente per essere al passo con il microcosmo della propria classe, per alimentare certezze e dubbi, per scoprire sempre più non solo l’istruzione ma la vita.
Tutto questo non è un processo statico, ma estremamente dinamico. La scuola e la società si rinnovano, cambiano i linguaggi e i metodi, cambiano gli strumenti operativi, a partire dalla tecnologia. E cambiano anche i contesti edilizi e ambientali in cui si viene accolti.
Il ritorno a scuola a Caserta segna difficoltà organizzative, legate al processo di cambiamento in atto, un miglioramento strutturale ma anche funzionale, teso a realizzare percorsi scolastici ottimali e innovativi.
La cultura si costruisce così, dal basso, dalle fondamenta. La popolazione studentesca è un tesoro del proprio tempo e di quelli futuri. Caserta ha il titolo di città che legge. Una città che legge è una città che impara. E quando si impara si sviluppano certo i saperi utili per il profitto negli anni della scuola, ma ci si attrezza anche ad affrontare gli esami della vita, sapendo bene che questi non finiscono mai.
L’anno scolastico che si apre coincide con le celebrazioni vanvitelliane. Questo genio dell’architettura morì a Caserta il primo marzo 1773, quindi il primo marzo 2023 saranno 250 anni dalla sua scomparsa. La nostra città si sta preparando non solo a onorarne nel modo migliore la memoria, ma a far scoprire quanto Luigi Vanvitelli sia attuale oggi, quanto la sua eredità si rifletta sul mondo intero, ma in modo particolare su Caserta, che custodisce la sua opera più straordinaria, la Reggia. Le celebrazioni vanvitelliane, organizzate dal Comune e dalla Direzione della Reggia, stanno già vedendo all’opera tutti i mondi accademici, istituzionali, professionali, associativi e culturali che il territorio esprime, andando anche ben al di là dei limiti geografici della Terra di Lavoro. Ecco, il mondo della scuola casertana sicuramente non sarà da meno e certamente vorrà far approfondire ai suoi studenti la conoscenza di Vanvitelli, traducendola nella sua attualità.
La scuola di Caserta sa come preparare al meglio i suoi studenti, ne dà dimostrazione continuamente. Sa che grazie alla cultura si impara a essere cittadini, sin dai primi anni di scuola. Ed essere cittadini significa rispettare e soprattutto amare la propria città, significa impegnarsi per farla crescere e migliorare, significa sentirsi parte di una collettività, significa condividere con l’intera comunità soddisfazioni e ripartenze. Significa anche volerci rimanere e trovare le condizioni ottimali per rimanerci. La scuola fa Caserta e Caserta deve fare scuola!
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