Acquedotto Carolino, la geniale opera di Luigi Vanvitelli

Acquedotto Carolino, la geniale opera di Luigi Vanvitelli

Acquedotto Carolino. La costruzione di un acquedotto, che portasse lโ€™acqua dalle sorgenti del Fizzo fino al Palazzo Reale di Caserta, fu un successo che diede ulteriore fama allโ€™architetto Luigi Vanvitelliย  il quale riuscรฌ a smentire tanti uomini di scienza che avevano teorizzato che lโ€™acqua del Fizzo non sarebbe mai giunta a Caserta. Fu voluto da Carlo di Borbone per alimentare i giochi dโ€™acqua del parco di Palazzo Reale e per soddisfare le esigenze della corte e della cittร . Cosรฌ, fra il 1753 ed il 1755, fu costruito il primo tronco dellโ€™acquedotto, mentre fra il 1755 ed il 1762 fu forato il monte Croce, dove le maestranze si trovarono talmente in difficoltร  da decidere di sospendere i lavori in segno di protesta per i pericoli. Dopo un poโ€™ di tempo seguรฌ la perforazione dei monti Castrone, Acquavivola, Sagrestia, Fiero, Fano, Durazzano.

Nel 1755 si giunse alla foratura del monte Longano, da cui Vanvitelli decise di raggiungere il monte Garzano mediante la costruzione di un ponte, detto โ€œI ponti di Valleโ€, che superasse la vallata fra i due monti. Si forรฒ, quindi, il monte Garzano, lavoro durato tre anni, usando la polvere da sparo. Nel 1759 Carlo di Borbone inaugurรฒ lโ€™acquedotto Carolino, oggi parte del patrimonio dellโ€™UNESCO. Questa inaugurazione non fu un successo poichรฉ lโ€™acqua inizialmente tardรฒ a raggiungere la fine della condotta. 

Nonostante ciรฒ, i Ponti della Valle costituiscono un elemento spettacolare dellโ€™intero condotto e le opere dโ€™arte piรน importanti del mondo. Con i suoi 529 metri di lunghezza e 95 meri di altezza fu, all’epoca, il ponte piรน lungo d’Europa e le sue triplici arcate ben proporzionate si ispirano a quelle romanรญ ma le superano di gran lunga. Inoltre i 44 piloni della parte superiore sono a pianta quadrata e terminano con una strada larga due metri e racchiusa da due spalliere. I passaggi interni sopra ciascun ordine formano gallerie luminose utili al controllo del sistema.

Ciรฒ che non molti sanno รจ che questa costruzione non ha semplicemente una funzione edonistica ma รจ anche luogo di eventi aperti al pubblico: ogni anno ha luogo una serata allโ€™insegna dellโ€™osservazione astronomica diretta con i telescopi messi a disposizione dagli astrofili maddalonesi. Nel corso dellโ€™evento รจ possibile anche effettuare anche visite guidate e gustare street food. Lโ€™evento รจ organizzato dalla reggia di Caserta, in collaborazione con il Comune di Valle di Maddaloni, la Pro Loco Valle e lโ€™AstroUMAC.

MUSEO CIVICO – Il Museo civico di Maddaloni ha sede nel prestigioso complesso monumentale di Santa Maria de Commendatis del XVI secolo di proprietร  del Comune di Maddaloni. Fin dallโ€™antichitร  fu sede di un ospedale e, successivamente, nel XVIII secolo, di un convento di suore domenicane. Ha una superficie utile di circa 550 mq distribuita su tre livelli, precisamente piano terra, primo e secondo piano. Il piano terra ha una funzione polivalente che varia dallโ€™utilizzo dellโ€™ambiente a sala per conferenze, proiezioni, laboratorio didattico e allโ€™occorrenza anche come spazio espositivo per mostre. Al piano primo, la sala dedicata allโ€™archeologia, ospita reperti databili tra lโ€™etร  del Rame (2800-1800 a.C.) e il III secolo d.C.. Il percorso della seconda sala ha lโ€™obiettivo di far conoscere la stratificazione storica di Maddaloni, infatti, sulla mappa del 1856 sono state eseguite le fasi storiche della cittร : Medioevo, il periodo Feudale e la Restaurazione Borbonica. Ai pannelli si aggiungono sculture lignee di ricercata fattura settecentesca e materiale architettonico del XIII e XVI secolo La terza sala รจ dedicata allโ€™industria della maiolica settecentesca con materiali realizzati nelle faenze maddalonesi. Non mancano dipinti del XVII e XVIII secolo. Una sezione speciale รจ la collezione di oggetti in oro, argento e corallo appartenenti al nostro protettore S. Michele Arcangelo. Essa rappresenta lโ€™intimo devozionale del popolo maddalonese che ringrazia, dopo lโ€™aiuto ottenuto, lโ€™Arcangelo Michele con un oggetto a lui prezioso. Le due sale del secondo piano sono dedicate alle mostre temporanee. Il Museo ha destinato queste sale alle collezioni ed ai contributi di artisti moderni e contemporanei di livello nazionale ed internazionale senza perรฒ tralasciare gli artisti locali il cui contributo costituisce un inestimabile tesoro della collettivitร .

AMBITO ENOGASTRONOMICO  – Piccola, di un rosso caldo e dal sapore deciso: รจ la mela annurca, considerata la โ€œRegina delle meleโ€. Presente in Campania dallโ€™etร  preromana degli Italici Osci e Sanniti, compare in alcuni dipinti rinvenuti negli scavi di Pompei e di Ercolano. La mela annurca รจ un frutto molto apprezzato di cui la Campania vanta di esserne la culla.

Valle di Maddaloni รจ da sempre famosa per il legame con questo frutto speciale e ogni anno lo si festeggia come si deve con la festa della buona Mela Annurca, dietro la quale cโ€™รจ il lavoro organizzativo dalla Pro Loco Valle con il patrocinio del Comune di Valle di Maddaloni, della Regione Campania e della Provincia di Caserta. La mela annurca รจ la protagonista indiscussa della festa, ma si possono assaggiare tante altre prelibatezze della zona che abbraccia il Casertano e il Beneventano. Questa tipologia di mela, grazie alla compattezza della sua polpa, รจ il principale ingrediente di dolci e di un liquore che racchiude tutti i profumi della Campania: il Nurchetto, semplicissimo da preparare e con soli quattro ingredienti: semi di mela annurca, alcol a 95ยฐ, zucchero semolato e acqua.ย 

Articolo di Chiara Boccia, Martina Cimarosa, Nunzia D’ambrosio, Sara Guerra

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