Agostino Day, nel cuore di Caserta il cenobio dedicato al santo
Luigi Fusco -Vescovo d’Ippona e dottore della Chiesa. Sono i titoli principali che definiscono la figura di Sant’Agostino, le cui celebrazioni cadono il 28 agosto. Nato, nel 354, a Tagaste in Africa, nonostante venne educato dalla madre Monica alla fede cristiana non ne seguì le orme e l’esempio. Vivace e arguto dal punto di vista intellettuale, Agostino, giovane, intraprese gli studi di retorica.
Oltre lo studio, intensa fu la sua ricerca del piacere, sperimentando le passioni amorose, apprezzando il teatro e dilettandosi in molti svaghi. A 19 anni divenne padre, a seguito di una relazione avuta con una donna di rango inferiore al suo. Per quanto si assunse la responsabilità di dar vita a un proprio nucleo familiare, Agostino, dopo aver letto l’Ortensio di Cicerone, decise di dedicarsi alla ricerca della sapienza, della verità e della virtù.
Il suo percorso fu successivamente costellato da una serie di rivelazioni che si palesarono avanti ai suoi occhi attraverso la conoscenza della Bibbia e dagli accostamenti che ne fece con la retorica e la filosofia.
Dopo un lungo peregrinare, svoltosi tra Milano e Roma, avvenne la sua definitiva conversione al cristianesimo.
Ritornato a Tagaste, Agostino fondò la sua prima comunità, mentre, tra la fine del 390 e gli inizi del 391, trovandosi nella basilica di Ippona venne, a furor di popolo, ordinato sacerdote.
Ormai deciso a vivere nella gloria di Dio, continuò a studiare e a meditare le Sacre Scritture. Divenne, poi, vescovo di Ippona, lasciando innumerevoli scritti caratterizzati da profonde riflessioni sulla fede e sulla ragione, tra questi “Il libero arbitrio, La Trinità, La città di Dio”. “Le confessioni” è, invece, la sua opera più importante e conosciuta, in cui Agostino si racconta facendo emergere la sua interiorità, ma soprattutto la storia del suo cuore.
Il culto di Sant’Agostino è particolarmente sentito a Caserta.
In via Mazzini sorge la chiesa anticamente dedicata al vescovo di Ippona, oggi intitolata a San Sebastiano, fra i primi edifici sacri di Villaggio Torre e documentata a partire dal 1113.
Alla fine del XIII secolo è, invece, attestata la presenza degli agostiniani con un proprio complesso conventuale, a cui si legarono, successivamente, le vicende dell’educandato di Sant’Agostino.
La struttura che oggi si vede, compreso il cosiddetto Chiostro di Sant’Agostino, sono il frutto di una serie di interventi e di trasformazioni che sono state fatte nel corso dei secoli: dalla seconda metà del Cinquecento ai primi del Novecento. In anni recenti, a seguito di alcuni restauri, sono emersi all’esterno della chiesa resti di affreschi di età medievale.
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