Ali Spezzate. All’Istituto Giordani di Caserta il libro di Paolo Miggiano
“Ali Spezzate. Annalisa Durante. Morire a Forcella a quattordici anni”. Questo il titolo del nuovo libro di Paolo Miggiano, con prefazione del giornalista Gigi Di Fiore e l’introduzione del Ministro della Giustizia Andera Orlando e di Paolo Siani Presidente della Fondazione Pol.i.s., verrà presentato a Caserta presso l’Istituto “Francesco Giordani” (Istituto Tecnico Industriale – Liceo Scientifico opzione Scienze applicate) giovedì 5 maggio alle ore 10.
L’incontro sarà introdotto dalla dirigente scolastica Antonella. Con l’autore, ne discuterà il Magistrato Egle Pilla. Testimonianza della Signora Lucia Di Mauro. Il dibattito sarà moderato dalla giornalista Maria Beatrice Crisci.
Il libro, edito dalla casa editrice Crispino Di Girolamo Editore, per la collana Linea di difesa, diretta dallo stesso Paolo Miggiano, è vincitore del secondo premio per la saggistica del Nabakov 2015, Premio della Cultura Trofeo Medusa Aurea 2015-2016 dell’Accademia Internazionale d’Arte Moderna di Roma, Premio Gran Prix Carmela Rocco di Nola e finalista del Premio Nicola Zingarelli di Cerignola.
In un Paese normale, quando hai quattordici anni, quello che accade fuori da te, non dovrebbe avere molta importanza. Annalisa Durante, uccisa a Forcella in un agguato di camorra il 27 marzo del 2004, con quello che accadeva nel suo quartiere da circa sessant’anni non c’entrava proprio niente, eppure è stata uccisa e con lei il suo futuro. Nella storica roccaforte della famiglia camorristica dei Giuliano c’è un conflitto tra clan. Annalisa a questa guerra è estranea. Una sera di primavera viene colpita a morte da un proiettile, esploso ad altezza d’uomo dall’ultimo erede del clan Giuliano.
“Ali spezzate” non racconta solo il crudele assassinio di Annalisa, non si limita a tracciare la geografia di due clan della camorra che da anni si fanno la guerra, ma è anche una lucida analisi dell’abbandono e del degrado sociale e culturale in cui, da più di mezzo secolo, la classe dirigente e politica napoletana ha relegato i quartieri popolari di una delle città più importanti d’Europa. Il libro è il racconto di un’altra rivoluzione partenopea mancata, ma anche dello straordinario impegno di Giovanni Durante, il papà di Annalisa, rimasto a Forcella, per il riscatto culturale e sociale del quartiere.
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