“AMA”. Inaugurata a Maddaloni la Biennale delle Arti
Maria Beatrice Crisci -Nel Complesso del Convitto nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni l’inaugurazione della prima edizione della Biennale delle Arti “Ama”, ovvero “Arte + Maddaloni + Architettura”. Un evento questo dedicato alla rigenerazione urbana e culturale della città attraverso l’arte, il design e l’architettura contemporanea. Fino al 21 aprile un ricco programma di mostre, installazioni, eventi e performance trasformerà la storica cittadina in un grande palcoscenico espositivo. Oltre ottanta tra artisti, architetti e designer saranno protagonisti di un format culturale innovativo che intreccia il patrimonio artistico della città con le visioni contemporanee. Trenta sono gli autori campani, dodici i collettivi e quindici gli studi professionali e gli artisti provenienti da Argentina, Austria, Colombia, Danimarca, Francia, Germania, Libano, Olanda, Regno Unito, Turchia e Ungheria. Prima dell’inaugurazione presso il Convitto, la conferenza stampa di presentazione, con gli interventi di Andrea De Filippo, sindaco di Maddaloni, Mariano Nuzzo, soprintendente Abap per l’area metropolitana di Napoli e per le province di Caserta e Benevento, e Luca Molinari, direttore artistico di “Ama”, architetto, professore ordinario di Teoria e Progettazione architettonica presso l’Università “Vanvitelli”. La Biennale delle Arti si avvale del patrocinio della Regione e del Consiglio regionale della Campania. È organizzata con la collaborazione e il supporto del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università “Vanvitelli” e degli Ordini degli Architetti di Caserta e Napoli, in collaborazione con il Fai della Campania e la delegazione di Caserta.
Per Andrea De Filippo, Sindaco di Maddaloni: «Biennale di arte ed architettura, rappresenta per la mia città una straordinaria occasione di rinascita culturale e sociale e ha l’obiettivo di mettere in vetrina il grande patrimonio artistico e culturale di Maddaloni, affinché innanzitutto i maddalonesi se ne riapproprino, orgogliosi delle proprie radici e delle proprie tradizioni». E poi: «Con AMA noi intendiamo favorire la piccola grande rivoluzione sociale e culturale del nostro territorio, utilizzando il potere rigenerativo dell’arte, la forza della cultura ed il fascino della bellezza».
AMA nasce come occasione concreta per restituire centralità culturale a Maddaloni inaugurando un dialogo inedito tra le esperienze più significative del tempo presente e la storia millenaria della terra maddalonese. Il tema scelto per questa prima edizione, “Nuovi racconti (per il futuro)”, invita a immaginare nuovi scenari, sperimentando linguaggi capaci di mettere in dialogo passato e presente.
Mariano Nuzzo, Soprintendente ABAP Archeologia belle arti e paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli e per le province di Caserta e Benevento, ha sottolineato: «Il cuore pulsante di Maddaloni, con i luoghi simbolo tutelati e valorizzati dalla Soprintendenza, dà vita alla cornice ideale per un festival, che include tra le finalità le stesse opere di promozione e di sostegno dell’arte e dell’architettura contemporanee, da noi portate avanti con dedizione e passione, con il Ministero della Cultura e in sinergia con le Istituzioni e con il territorio. La conoscenza dell’arte visiva e delle numerose espressioni della creatività italiana ed estera va promossa costantemente, affinché tutti – giovani in primis – attingano a piene mani dai valori della cultura, azioni di rigenerazione urbana, innescate da esplorazioni specifiche per un sito oppure da esperienze all’aperto, che incentivino la fruizione di spazi suggestivi e ricchi di storia con lo sviluppo urbano (la grande tela nel Complesso Monumentale Convitto Nazionale “Giordano Bruno” e non solo) e orientino buone pratiche di racconto del legame tra talento e design».
Per il direttore artistico Luca Molinari: «Quando il Comune di Maddaloni mi ha invitato a curare questa nuova biennale, ho accettato immaginandola subito come un’opportunità di rinascita urbana, il cui primo atto è quello di rigenerare gli occhi e le menti dei cittadini sulla qualità del loro territorio».
Fulcro della manifestazione è la grande mostra ospitata nel monumentale Complesso del Convitto Nazionale “Giordano Bruno”, sotto la volta barocca che custodisce la più ampia tela dipinta sospesa al mondo che riprende il titolo di AMA 2025 “Nuovi racconti (per il futuro)”. L’allestimento, curato da Simona Ottieri e Concetta Tavoletta, riunisce le opere di circa settanta autori italiani e internazionali – architetti, designer, illustratori, fotografi – che riflettono sul progetto come strumento di rigenerazione sociale e territoriale. Tra disegni, modelli e fotografie prende forma un racconto corale che intreccia realismo e visione, attenzione al presente e sguardo sul futuro.
Nel cortile del Convitto, l’installazione site-specific “In stato di grazia”, ideata dalla paesaggista Annalisa Metta insieme al filosofo Felice Cimatti, sospende nell’aria una costellazione di figure dorate evocando ex-voto e immagini simboliche.
Gli artisti: Teresa Antignani, Roberto Amoroso,Francisco Bosoletti, Matilde Cassani, Roberto Cesaretti, Roberto di Alicudi, Antimo Matano, Adrian Paci, Fabrizio Vatieri; i fotografi: Mario Ferrara, Francesco Jodice, Filippo Romano; gli illustratori Mauro Bubbico e Mario Trimarchi;idesigner: Elena Cutolo, Astrid Luglio, Caterina Sbrana e Gabriele Mallegni (Studio17),Studio Ossidiana.
Gli architetti: aidnastudios, Carmen Andriani, Archea associati, Carmelo Baglivo, Claudio Bertorelli (Aspro Studio), Gianfranco Bombaci e Matteo Costanzo (2A+P/A), Brarbara Brondi e Marco Rainò (BRH+),Lorenzo Capobianco, Renato Capozzi, Pasquale Carangelo, Orazio Carpenzano, Gianluca Cioffi, Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori (Labics),Michele De Lucchi, Corrado Di Domenico, ĒTER, Alberto Ferlenga, Adam Nathaniel Furman, Luca Galofaro, Cherubino Gambardella, Maria Gelvi, Alfonso Giancotti, Matteo Ghidoni (Salotto Buono), Alberto Iacovoni (ma0), Fabrizia Ippolito e Ilenia Mariarosaria Esposito, Johansen Skovsted arkitekter, Bernard Khoury, Ugo La Pietra, Luca Lanini, Francesco Librizzi, Sara Marini, Antonio Martiniello (Keller Architettura), Giancarlo Mazzanti (El Equipo Mazzanti), Donatella Mazzoleni, Annalisa Metta e Felice Cimatti, Valerio Morabito, Simona Ottieri, Angela Palumbo e Luisa Parisi, Paradigma Ariadné, Pietro Carlo Pellegrini, Ippolito Pestellini Laparelli (2050+), Périphériques Architectes, Marco Pignetti, Carmine Piscopo e Daniela Buonanno, Efisio Pitzalis, Franco Purini, raumlabor, Angelica Sylos Labini e Nicola Russi (Laboratorio Permanente), Salon Alper Derinbogaz, Maria Antonietta Santangelo, Beniamino Servino, Studio L A, Superflex con KWY.studio, Concetta Tavoletta, Marina Tornatora e Ottavio Amaro, Zeynep Tumertekin, Federica Visconti, We Made That.
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