Approdi, il Nostos di Aversa si prepara al primo decennale

Approdi, il Nostos di Aversa si prepara al primo decennale

La nona edizione di “Approdi” è il preludio al decennale del Nostos. Come ogni anno, abbiamo cercato di offrire al territorio, da un lato, una programmazione di spettacoli e compagnie che difficilmente sarebbe possibile vedere in Campania, dall’altro, aprendoci a realtà e artisti della regione che riteniamo di valore», dichiarano Giovanni Granatina, Gina Oliva e Dimitri Tetta, direttori artistici del Nostos Teatro. «A questo affianchiamo percorsi di alta formazione con artisti noti su tutto il territorio nazionale a forme di contaminazione tra teatro e musica».

Nel primo spettacolo della stagione, “Affogo”, Nicholas è vittima, ma al tempo stesso carnefice di atti “violenti”.  Vive in casa con degli zii particolari e, sin da bambino, conserva un sogno nel cassetto: diventare campione di nuoto, nonostante la sua paura dell’acqua. Una vasca da bagno rappresenta la sua infanzia: il ricordo di quel tempo in cui la sua compagna di avventure era una papera giocattolo, interrotto tuttavia da un evento inaspettato, è causa della sua fobia. Nicholas è costretto a fare i conti  con la propria natura e, dopo aver commesso un danno irreparabile, la sua intera esistenza verrà sconvolta. 

<<I sogni possono essere spezzati da una violenza subdola? E se questa violenza fosse propria 
dell’animo umano, celata sin dall’adolescenza? Da queste domande è iniziata l’indagine scenica su diversi temi: solitudine, genere, rapporti familiari, società corrotta, bullismo 
– spiega il regista nelle note -. “Affogo” è un monologo polifonico che fa parte di un progetto più ampio: “TRILOGIA DELL’ODIO” AFFòG; RIGETTO; CESSO – la morte si conquista giocando. Tre monologhi indipendenti, ma anche uniti in forma completa da una sequenza progressiva a staffetta: in tutti e tre i pezzi compariranno i personaggi protagonisti di ogni singola storia svelando il loro rapporto e ciò che li collega e accomuna solo alla fine, con l’aggiunta di un atto risolutivo. Le arene di AFFOGO sono sostanzialmente due: un bagno e una piscina. Il bagno rappresenta l’elemento più intimo e familiare mentre la piscina rappresenta la società. L’attore performer sarà quindi catapultato in dimensioni diverse per indagare scenicamente sull’odio e sulle possibili relazioni con la famiglia e il sociale. Lo stile è un “tragicomico scorretto” caratterizzato da un umorismo “sick”. Scorretti e sick sono tutti i personaggi della “Trilogia dell’odio”, i quali esibiscono la propria immoralità e una sgradevole visione del mondo attraverso il linguaggio “tragicomico”>>.

Comunicato stampa

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