Booster. Un neologismo emergente nella lingua italiana
*Daniela Giordano -Negli ultimi anni, la lingua italiana ha visto l’introduzione di numerosi neologismi,
termini nuovi che rispecchiano cambiamenti sociali, tecnologici e culturali, diventando parte del linguaggio quotidiano. Uno di questi è booster. Originariamente derivato dal verbo inglese to boost (spingere, aumentare), il termine booster (UK:/ˈbuːstər/, US:/ˈbustɚ/) ha trovato spazio nel lessico italiano in contesti diversi, come la sanità e la tecnologia.
Uno degli usi più comuni di booster in Italia è legato alle campagne di vaccinazione contro
il COVID-19. In particolare, il termine è stato usato per indicare una vaccinazione
successiva a quella principale e necessaria per contrastare varianti del virus, ovvero una
vaccinazione “di richiamo” (booster shot significa “iniezione di richiamo”). Inoltre, la
Circolare del Ministero della Salute n. 0041416 del 14 settembre 2021 definisce la dose
vaccinale booster anti-Covid nel seguente modo: “Per dose booster si intende una dose
di richiamo dopo il completamento del ciclo vaccinale primario […] somministrata al
fine di mantenere nel tempo o ripristinare un adeguato livello di risposta immunitaria”.
In ambito tecnologico, invece, booster significa “amplificatore” (Treccani), in particolare
macchina, motore o più in generale apparecchio ausiliario, che in alcuni impianti o
veicoli interviene per sopperire a determinate esigenze di carattere eccezionale oppure
per svolgere funzioni specifiche. Per esempio, (a) in aeronautica, il booster è un razzo
usato per accelerare il decollo degli aeromobili; (b) in elettronica, designa
un dispositivo che amplifica i segnali captati da un’antenna; (c) nella missilistica, booster è
il primo stadio dei missili a più stadi, che serve per il distacco dal suolo (Dizionario delle
Scienze Fisiche, Treccani).
Il termine booster è usato anche in linguistica per indicare taluni elementi che
contribuiscono all’efficacia della comunicazione, potenziandone la valenza persuasiva
(Hyland, 2005), affinché i lettori o il pubblico possano condividere le prospettive degli
scrittori o dei parlanti (Hyland, 1998). Tali prospettive e idee possono essere evidenziate
attraverso i boosters, cioè espressioni linguistiche che segnalano la sicurezza, la certezza e
l’affidabilità delle informazioni di chi scrive o di chi parla. Esempi di avverbi usati come
booster includono “davvero”, “assolutamente”, “chiaramente”, “ovviamente” e
“incredibilmente”, che generalmente servono a rafforzare le argomentazioni del parlante
o dello scrittore in vari contesti, migliorando la comunicazione; di segno opposto il loro
uso nel registro ironico.
La diffusione del termine booster è un chiaro esempio di come la lingua italiana sia pronta
ad accogliere termini stranieri che rispondono a nuove necessità comunicative. La sua adozione in ambiti diversi ne dimostra la versatilità e l’efficacia nel descrivere concetti complessi in modo immediato.
*Daniela Giordano
Dottorato in Studi linguistici, terminologici e interculturali (XXXIX ciclo) – Università
degli Studi di Napoli “Parthenope”
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