Brachilogia, convegno alla Parthenope sul discorso breve
(Mario Caldara) – Ad alcuni potrà esser capitato di aver avuto una conversazione con qualcuno che impiegava giri immensi per esprimere un concetto, utilizzando più parole del necessario. Questo è proprio di chi bada più alla forma, trascurando la sostanza, il messaggio, ciò che deve essere trasmesso tra un parlante e un altro.
Quanto appena detto, oggi, è riscontrabile frequentemente nella comunicazione pubblica, per esempio nel campo della politica, che usa una dialettica che spesso confonde, che non arriva alla gente, e, per questo, artefice del distacco con il popolo. Questo discorso può estendersi talvolta anche all’arte della scrittura, quando ci si ritrova dinanzi a dei testi che presentano parti che appaiano superflue, perché non aggiungono nulla al contenuto.
La lingua, indipendentemente da quale sia e dal Paese in cui viene parlata, è qualcosa di molto complesso, oggetto continuamente di studio, di ricerca, di approfondimenti, affinché la si possa conoscere sempre meglio, in rapporto sia al passato sia al suo costante sviluppo e, quindi, al futuro. Di questo si parlerà al convegno che si terrà il 10 gennaio alle ore 10 all’Università Parthenope, precisamente nella sede di via Generale Parisi, al quale saranno presenti esperti come Carolina Diglio, direttrice nel dottorato in “Eurolinguaggi e terminologie specialistiche”, Maria Giovanna Petrillo, giornalista e docente dell’Università Parthenope, Farida Bouhassoune dell’Università Ibn Tofaïl-Kénitra, Abderrahman Tenkoul, Président de Brachylogie Maroc.
L’area linguistica dell’Università di Napoli Parthenope, coerentemente con le ricerche svolte tra il 2015 e il 2016, legate a diversi testi autentici elaborati nel contesto della cultura inglese e francese dei secoli XIX e XX, si propone di effettuare indagini su una serie di testi brachilogici. Cos’è la brachilogia? Non è altro che l’esprimersi sinteticamente e, da un punto di vista “scientifico”, lo studio dei testi brevi. La brachilogia si propone di mettere in risalto quel concetto di brevitas, spesso dimenticato a favore di quelli comunemente chiamati “giri di parole”, e lo vuol fare nel quadro delle nuove tecnologie, dell’informazione, della comunicazione e della nuova letteratura. Si tratta di un’indagine scientifica, linguistica e culturale su fonti autentiche di diversa natura, eseguita in una prospettiva diacronica e sincronica. Partendo da un approccio lessiculturale, il gruppo di ricerca si concentra sull’analisi dei testi brachilogici, prendendo in considerazione i secoli XIX, XX e XXI, percorrendo la loro evoluzione socio-linguistica e culturale. In tal modo, lo studio è inteso come un viaggio nel tempo, tra passato e presente, fino, quindi, ad arrivare ai giorni nostri, alla contemporaneità, cioè alla corrente letteraria del minimalismo. La lingua è quanto di più presente nella vita, ma è una continua scoperta.
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