Brillerà l’arena di Spartaco, consegnati i progetti di restauro

Brillerà l’arena di Spartaco, consegnati i progetti di restauro

Luigi Fusco

– Sono stati consegnati i progetti relativi al “Restauro e valorizzazione dell’Anfiteatro romano di Santa Maria Capua Vetere, finanziati dal Ministero della Cultura per un importo di 7 milioni di euro. L’erogazione è stata possibile attraverso i Fondi previsti dalla programmazione 2007-2013 Annualità 2017 nell’ambito del PON “Attrattori culturali naturali e turismo” FESR 2007/2013 che avranno termine entro il 2022.

Il piano dei lavori di restauro è stato curato dalla Direzione Regionale Musei della Campania, diretta da Marta Ragozzino, dalla Direzione del Circuito Archeologico Antica Capua, guidata da Ida Gennarelli, e da Paolo Migliorini, architetto già funzionario della Soprintendenza per i Beni Architettonici di Napoli. All’elaborazione dei progetti è intervenuto anche il gruppo di ricerca del Centro Interdipartimentale di Ricerca per i Beni Architettonici dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, coordinato dal direttore Renata Picone insieme all’architetto Luigi Veronese e al professore Heinz Beste, consulente scientifico dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma che, da anni, collabora pure al progetto dei sotterranei del Colosseo. Importante è stato, infine, l’apporto del professor Michele Candela per quanto riguarda gli aspetti strutturali.

L’intera fase dei restauri è destinata a favorire la totale fruizione dell’arena sammaritana in piena sicurezza e consentirà a tutti i visitatori di percorrere spazi e ambienti che al momento non sono accessibili, come alcune aree dei sotterranei e parti della cavea.

Il nuovo percorso di visita avrà inizio da Piazza Adriano e si svilupperà per tutta l’area archeologica con l’inclusione di altre testimonianze materiali dell’antico centro capuano. In particolare, verrà creato un collegamento tra i resti della struttura del primo anfiteatro, risalente al I secolo a.C., e l’arena di età Flavia costruita su modello del Colosseo.

Contestualmente, verranno ripristinate, dove possibile, le pavimentazioni originarie, integrandone le lacune con pezzi di marmo, pietra e cocciopesto. Non è la prima volta che la struttura sammaritana viene interessata da restauri, gli ultimi risalgono ad una ventina di anni fa.

L’attuale intervento prevede il consolidamento delle strutture con tecniche ecosostenibili e non invasive, compatibilmente analoghe a quelle impiegate in origine. Si cercherà, poi, di evidenziare le parti autentiche dell’edificio con quelle aggiunte per il completamento architettonico.

Particolarmente interessanti sono state le indagini relative ai sotterranei, i cui spazi sono già perfettamente conservati e risultano essere tra le principali attrattive dell’anfiteatro stesso.

Al vaglio anche lo studio per la fattibilità di soluzioni adatte a consentire l’accesso a tutte le tipologie di visitatori, comprese le categorie più fragili. Difatti, è prevista la realizzazione di un elevatore, ma anche di una sorta di ascensore che collegherà l’arena ai sotterranei. Attraverso questo sistema sarà possibile comprendere pure il meccanismo di sollevamento delle gabbie che permettevano a belve, gladiatori e scenografie di comparire, all’improvviso e in modo simultaneo, nell’arena stessa.

I lavori di restauro non precluderanno l’accesso a tutta l’area archeologica. Sarà un cantiere aperto allo studio, alla visita e allo svolgimento di spettacoli. Il riordino, la catalogazione, il restauro e l’allestimento nel percorso di fruizione del monumento e dei resti posti nelle immediate vicinanze potranno sollecitare la curiosità e la pratica archeologica a tutti gli istituti di tutela e di ricerca sia nazionali che internazionali.

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Luigi Fusco - Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.

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