Calendari irrequieti, il 3 agosto era il giorno di Santo Stefano

Calendari irrequieti, il 3 agosto era il giorno di Santo Stefano

Luigi Fusco

– Che Santo Stefano venga celebrato il 26 di dicembre è un dato certo, ma che prima la sua ricorrenza cadeva anche il 3 agosto è un fatto forse meno noto ai più. Difatti, fino al 1960, veniva festeggiato attraverso il ricordo della sua “invenzione”, cioè il rinvenimento delle sue reliquie avvenuto il 3 agosto dell’anno 415. Fu Giovanni XXIII a sopprimere tale festività che, per secoli, si era tramandata sia nella chiesa occidentale che in quella orientale, per quanto gli ortodossi tuttora la mantengono viva nelle sue forme liturgiche.

Secondo l’agiografia, fu il sacerdote Luciano a scoprire il luogo della sepoltura del santo protomartire grazie a un’apparizione avvenuta in sogno. Presso Caphar Gamala, a nord di Gerusalemme, venne individuata la sua tomba e insieme al suo corpo vi erano anche quelli di Nicodemo e San Abiba. Le sue spoglie vennero, poi, traslate il 26 dicembre 415 nella chiesa di Sion, sempre a Gerusalemme, mentre, dal 460, si trovano nella basilica, fatta erigere in suo onore dall’imperatrice Eudocia, nel sito dove si era consumato il suo martirio. Dal corpo di Santo Stefano provengono numerose reliquie conservate presso diverse chiese italiane. A Capua ve ne sono ben tre: un braccio, un dente e una costola. La prima vi giunse nel VI secolo. Papa Pelagio I, di ritorno da Costantinopoli, aveva con sé l’arto del santo che aveva ricevuto dall’imperatore Giustiniano I. In viaggio verso Roma, passando per il ponte dell’antica Casilinum sul fiume Volturno, avvenne che il braccio fuoriuscì dalla teca dove era custodito, indicando, al contempo, verso la città e pertanto i fedeli chiesero che venisse loro dato in dono.

Nello stesso periodo, il vescovo Germano riuscì a ottenere, sempre da Giustiniano I, anche un dente e una costola del santo, insieme alla mammella di Sant’Agata. Tali omaggi gli erano stati offerti per l’impegno profuso nel corso dello scisma acaciano svoltosi nella capitale costantinopolitana. Tutte queste reliquie vennero collocate nella Basilica Apostolorum dell’antica Capua, oggi Santa Maria Capua Vetere, per poi essere traslate nella nuova Capua dopo la fondazione longobarda e l’istituzione di un’altra diocesi. Oggi le reliquie di Santo Stefano sono conservate in preziosi reliquiari medievali esposti presso le raccolte museali diocesane della Cattedrale di Capua.

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Luigi Fusco - Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.

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