Campi elettromagnetici. Cellulari e Wi-Fi, i nuovi killer?

Campi elettromagnetici. Cellulari e Wi-Fi, i nuovi killer?

Luigi D’Ambra

Viviamo quotidianamente in una rete invisibile di campi elettromagnetici generati sia dalla terra stessa, (magnetismo terrestre; radiazioni solari ecc.; radioattività assorbita dalle faglie sotterranee d’acqua) che dalla tecnologia sempre più avanzata e volta a realizzare prodotti che possano agevolare la vita la vita dell’essere umano. Ma siamo davvero sicuri che la tecnologia apporti solo benefici? Le ultime frontiere della scienza hanno rilevato che l’esposizione costante alle radiazioni prodotte da apparecchi di uso quotidiano come cellulari, computer, televisione, wi-fi e moltri altri ancora, sono sotto i riflettori a causa del loro deleterio effetto per la salute dell’uomo. Sembrerebbe addirittura che l’utilizzo smodato del telefono cellulare per diverse ore al giorno e privo di ogni minima prudenza rispetto al suo utilizzo, produrrebbe un danno alle cellule ed al DNA.

L’essere umano per natura, sembrerebbe essere meno predisposto a percepire ciò che invece gli animali avvertono con maggiore frequenza o in ogni caso, l’eventuale disagio vissuto, per cultura non viene minimamente attribuito ad un fenomeno come l’ elettrosmog, nome con cui si indica l’inquinamento da campi elettromagnetici. Gli animali, percepiscono fortemente le radiazioni emesse ed il più delle volte, osservare il loro comportamento, potrà essere utile ad individuare delle zone della nostra casa meno esposte. I cani ad esempio cercano di evitare zone particolarmente inquinate, preferendo luoghi per il loro riposo più neutri, i gatti invece, tendono a “proteggere” i loro amici umani, addirittura assorbendo tali radiazioni allocandosi proprio nei punti di maggiore concentrazione, che sarà pertanto bene evitare.

Secondo recenti studi il fenomeno dilagante ed il pericolo per la salute, non si limiterebbe a colpire solo l’uomo, addirittura pare infatti che certi germogli, sottoposti costantemente ad un bombardamento radioattivo, subiscano altra sorte rispetto ai cugini non irradiati. Altri esperimenti ancora effettuati sui topi, hanno dimostrato come la loro fertilità sia nettamente diminuita se sottoposti con costanza a certe frequenze magnetiche.

Eppure, nonostante oramai sia più che noto che gli strumenti ad uso abituale e dall’ insospettabile aspetto, potrebbero essere dei veri e propri leciti killer, continuiamo ad utilizzarli in modo del tutto inadeguato e senza prendere la benché minima precauzione.

La comodità e la necessità hanno oscurato totalmente l’attenzione e la prudenza. Dormiamo con il cellulare sul comodino, o lo portiamo in tasca per ore a contatto con il nostro corpo; lo poggiamo ovunque capiti senza allontanarlo dal caffè che magari stiamo prendendo; andiamo letteralmente in tilt quando il WI-FI del nostro ufficio o della nostra casa non funziona. Ma viene da chiedersi, abbiamo mai riflettuto seriamente su quanto caro possa costare alla nostra salute l’essere continuamente bombardati da invisibili e pur esistenti campi elettromagnetici? Gli studiosi hanno osservato che l’ essere umano, con un altezza e peso medio (1,75 H ; kg 70) sollecitato opportunamente da alcune frequenze (70 MHz ) diventerebbe quasi come una sorta di antenna, capace quindi di assorbire l’energia prodotta da dati strumenti e con chi sa quali conseguenze per la sua salute.

Associazioni di cittadini, studiosi della materia o semplicemente curiosi, sono sempre più attivi nell’apprendere e diffondere informazioni sull’ elettrosmog e su come difendersi pur non rinunciando al progresso.

E se a breve termine i disagi possono manifestarsi attraverso astenia, mal di testa, cambiamenti d’umore, fastidi agli occhi o più semplicemente il riscaldamento delle aree immediatamente circostanti alla fonte emittente, è stato senz’altro più difficile trovare un nesso causale tra le emissioni magnetiche e l’insorgenza di una patologia fortemente dannosa come un tumore derivante dall’utilizzo di un telefono cellulare per molte ore al giorno. La oramai celebre sentenza del Tribunale di Ivrea (sentenza n. 96 del 30 marzo 2017) ha finalmente statuito l’esistenza di una relazione causa-effetto, tra l’insorgenza di gravi patologie e l’uso dei telefoni cellulari, anche se ancor prima, tal cosa era stata asserita, sebbene con meno scalpore mediatico, dalla Sentenza “Marcolini” emessa il 12.10.2012 addirittura dalla Suprema Corte di Cassazione Sezione Lavoro. Anche in quest’ultima pronuncia e ben cinque anni prima, è stata evidenziata dagli Ermellini la problematica oggi fortunatamente tanto attenzionata.

A ben vedere e tornando indietro negli anni, la delicata disciplina fu già fortemente fonte di molte riflessioni nel lontano ottobre del 2008 , l’Osservatorio Giuridico Italiano infatti, proponeva questa delicata tematica attraverso un convegno realizzato con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere ed in cui prendevano parte l’avvocato Tiziana Barrella, organizzatrice dell’evento, il professor Nicola Limardo, esperto della materia, il dottor Luigi Levita, magistrato ed altri professionisti. Durante l’evento si invitava proprio alla riflessione sul delicato tema e si argomentava anche circa la poco elaborata tutela legislativa esistente.

A distanza di nove anni, i precursori di questo importante impegno organizzano un nuovo incontro presso il foro di Milano ed accanto ai rodati professionisti che già nel 2008 avevano anticipato ciò che oggi ha invaso le prime pagine di tutti i giornali, grandi nomi del mondo della Psichiatria, della Medicina, del Giornalismo Investigativo e dell’Avvocatura sono pronti ad offrire il loro contributo sulla scottante tematica. Il Prof. Alessandro Meluzzi, noto psichiatra; il Prof. Giovanni Presta, medico legale; la Dott.ssa Ilaria Mura, giornalista investigativa e gli Avv.ti Mauro la Franceschina e Roberto Parente, affiancheranno i già su citati colleghi di percorso anticipatari del fenomeno.

Abbiamo organizzato, in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Milano, un convegno in cui spiegare la delicata questione e riflettere, insieme ai già numerosissimi colleghi che aderiranno all’evento, sulla disciplina esistente in materia di campi elettromagnetici, un fenomeno che, già nove anni fa, quando affrontammo per la prima volta istituzionalmente presso un organismo forense l’argomento, appariva ai nostri occhi davvero preoccupante. Discutemmo circa una possibile tutela sia da un punto di vista concreto che da un punto di vista legale e dopo quegli anni, fortunatamente molte cose sono cambiate, almeno in termini di informazioni. Milano sarà una nuova importante tappa soprattutto alla luce della recentissima sentenza emessa dal Tribunale di Ivrea, che certamente ed inaspettatamente agevola moltissimo il nostro impegno”. Dice l’avvocato Tiziana Barrella Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Giuridico Italiano.

Sono molti ad oggi le segnalazioni delle problematiche inerenti al tema e purtroppo, sono altrettanto numerose le considerazioni che sarebbero da farsi sull’argomento. Ciò che può auspicarsi in ogni caso è che il nostro legislatore possa intervenire severamente a disciplinare in modo capillare la materia.

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Maria Beatrice Crisci
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Mi occupo di comunicazione, uffici stampa e pubbliche relazioni, in particolare per i rapporti con le testate giornalistiche (carta stampata, tv, radio e web).Sono giornalista professionista, responsabile della comunicazione per l'Ordine dei Commercialisti e l'Ordine dei Medici di Caserta. Collaboratrice de Il Mattino. Ho seguito come addetto stampa numerose manifestazioni e rassegne di livello nazionale e territoriale. Inoltre, mi piace sottolineare la mia esperienza, più che ventennale, nel mondo dell'informazione televisiva, come responsabile della redazione giornalistica di TelePrima, speaker e autrice di diversi programmi. Grazie al lavoro televisivo ho acquisito anche esperienza nelle tecniche di ripresa e di montaggio video, che mi hanno permesso di realizzare servizi, videoclip e spot pubblicitari visibili sulla mia pagina youtube. Come art promoter seguo alcune gallerie d'arte e collaboro con alcuni istituti scolastici in qualità di esperta esterna per i Laboratori di giornalismo. Nel 2009 ho vinto il premio giornalistico Città di Salerno.

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