Casaluce, una targa per tutte le vittime della Shoa

Casaluce, una targa per tutte le vittime della Shoa

(Comunicato stampa) -Nella giornata di ieri, Casaluce ha vissuto un momento di profonda riflessione e memoria con l’evento “Memoria condivisa della Shoah. Un fiore per Ciro e Antonio Molitierno”. Un’iniziativa che ha visto la dedica di una targa in Piazzetta San Lorenzo a tutte le vittime dell’odio nazifascista e ai concittadini Ciro e Antonio Molitierno, insigniti dal Presidente della Repubblica della Medaglia d’Onore per il loro sacrificio e coraggio.

La loro storia è quella di uomini strappati alla loro terra, alle loro famiglie, al loro dovere, per essere deportati nei lager nazisti e costretti al lavoro coatto per l’economia di guerra. Una vicenda di dolore, ma anche di dignità e resistenza, che merita di essere ricordata affinché simili tragedie non si ripetano mai più.

Alla cerimonia hanno preso parte i familiari di Ciro e Antonio Molitierno, l’Amministrazione comunale, la cittadinanza, la Pro Loco, l’Associazione “L’Inedito Letterario”, la Polizia Municipale e l’Arma dei Carabinieri. Una partecipazione sentita che ha testimoniato la volontà collettiva di tenere viva la memoria di chi ha subito l’orrore della deportazione.

L’evento è stato fortemente voluto dal Sindaco Francesco Luongo, dall’Amministrazione comunale, dall’Assessore alla Cultura e dai due amministratori del rione San Lorenzo, la Consigliera Sara Turco e l’Assessore Nicola Fusco. Un’iniziativa che non solo ha reso omaggio alle vittime, ma ha anche ribadito l’importanza della memoria storica come monito per le generazioni future.

“La targa inaugurata è un omaggio e, al tempo stesso, un richiamo a non abbassare mai la guardia. Perché la storia – dichiara l’Assessore alla Cultura Valentina Sorrentino – ci ha insegnato che l’abisso non si apre d’improvviso, ma si costruisce lentamente, attraverso l’indifferenza, l’obbedienza cieca e la progressiva disumanizzazione dell’altro. La memoria non deve mai essere un rifugio, ma un’arma contro l’odio, contro l’ingiustizia, contro tutto ciò che tenta di ridurre l’essere umano a un numero, a un oggetto, a nulla.”

“La Shoah non fu solo un genocidio. Fu la dimostrazione – continua Sorrentino – del fallimento di una società intera. Iniziò con parole d’odio e terminò con la riduzione dell’essere umano a un numero, a un oggetto, a qualcosa da smaltire. Donne private della loro femminilità e dignità, genitori e figli separati e uccisi, persone con disabilità assassinate perché ritenute ‘indegne di vivere’. La macchina di morte nazista fu un progetto spietatamente scientifico, ma non si reggeva solo sui vertici. Si reggeva su milioni di complici che obbedivano senza mai chiedersi se fosse giusto. La Shoah fu possibile perché l’educazione fallì. Perché chi avrebbe dovuto pensare scelse di obbedire. Perché chi avrebbe dovuto insegnare i valori dell’umanità abdicò al suo compito. E questa è la lezione più dura che ci lascia quel periodo: il male non è lontano da noi. Può annidarsi ovunque manchino il coraggio, il pensiero critico e la capacità di dire ‘no’. Studiare non è un esercizio sterile, ma un vaccino contro l’ignoranza e l’odio. La filosofia ci insegna a dubitare, la letteratura ci fa vivere mille vite, la storia ci mostra il prezzo dell’indifferenza. Ma lo studio, da solo, non basta. Servono valori. Giustizia, solidarietà, rispetto per ogni vita umana. E, soprattutto, serve il coraggio della disobbedienza morale. Il coraggio di opporsi, anche quando è scomodo, anche quando il sistema ti chiede di chiudere gli occhi e seguire la corrente. Perché la Shoah non è stata solo colpa dei nazisti. È stata colpa anche di chi ha taciuto, di chi ha scelto di non vedere, di chi ha preferito l’obbedienza al rischio”.

“Abbiamo ricordato Ciro e Antonio Molitierno, e anche la loro disobbedienza. Sono stati internati per questo. Perché hanno rifiutato di allearsi con il regime nazifascista. E dobbiamo trasformare la memoria in azione. La targa, quindi, è anche una sfida. Ci sfida a essere migliori, a insegnare ai nostri giovani che non basta essere buoni cittadini: bisogna essere cittadini consapevoli, cittadini critici, cittadini coraggiosi. I fiori che abbiamo deposto – conclude Sorrentino – sono un invito a non lasciare che l’indifferenza e l’ignoranza tornino a fiorire. Che questa giornata ci ricordi che il dovere della memoria non si esaurisce con un gesto, ma continua ogni giorno, nelle nostre scelte, nelle nostre azioni, nel nostro impegno per un mondo più giusto.”Casaluce, con questa giornata, ha voluto ricordare e onorare chi ha pagato con la vita il prezzo della libertà, dimostrando ancora una volta il valore della memoria condivisa e dell’impegno contro ogni forma di odio e discriminazione.

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Maria Beatrice Crisci
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Mi occupo di comunicazione, uffici stampa e pubbliche relazioni, in particolare per i rapporti con le testate giornalistiche (carta stampata, tv, radio e web).Sono giornalista professionista, responsabile della comunicazione per l'Ordine dei Commercialisti e l'Ordine dei Medici di Caserta. Collaboratrice de Il Mattino. Ho seguito come addetto stampa numerose manifestazioni e rassegne di livello nazionale e territoriale. Inoltre, mi piace sottolineare la mia esperienza, più che ventennale, nel mondo dell'informazione televisiva, come responsabile della redazione giornalistica di TelePrima, speaker e autrice di diversi programmi. Grazie al lavoro televisivo ho acquisito anche esperienza nelle tecniche di ripresa e di montaggio video, che mi hanno permesso di realizzare servizi, videoclip e spot pubblicitari visibili sulla mia pagina youtube. Come art promoter seguo alcune gallerie d'arte e collaboro con alcuni istituti scolastici in qualità di esperta esterna per i Laboratori di giornalismo. Nel 2009 ho vinto il premio giornalistico Città di Salerno.

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