Casapesenna. Ulivo e murales seppelliscono il bunker di Zagaria
– E’ un luogo che segna il cambio di passo, via Mascagni a Casapesenna. Qui, il 16 febbraio scorso è stata abbattuta la villa-bunker che ha dato rifugio, nell’ultimo periodo di latitanza, al boss dei Casalesi Michele Zagaria: al suo posto è stato realizzato un parco pubblico. “E’ stata una sfida vinta”, dice ora il sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa che ha firmato il decreto per la demolizione della villa, nel cui bunker Zagaria fu catturato il 7 dicembre 2011 dopo sedici anni di latitanza. Lo stabile è risultato essere abusivo, in quanto «i proprietari Vincenzo Inquieto e la moglie Rosaria Massa (già condannati per favoreggiamento) – si legge nel decreto – non sono in possesso della prescritta autorizzazione amministrativa».
A 10 anni dalla cattura, però, la villa era rimasta inutilizzata. Poi, grazie a un’inchiesta giornalistica, è venuto a galla il conflitto fra istituzioni per l’abbattimento o il riutilizzo. “Al centro del parco ora c’è un ulivo, simbolo della pace e della rinascita di un territorio – continua De Rosa non vogliamo più sentir parlare di camorra. Casapesenna è cambiata”. I murales che ha voluto il sindaco ricordano però la cattura del capoclan, ora al 41 bis per omicidi e associazione mafiosa. Due mani bloccate con delle manette riportano alla mente il giorno della cattura da parte di Vittorio Pisani, l’attuale capo della polizia di Stato; accanto, è stato disegnato un albero con i frutti “legalità”, “rispetto” e altri concetti legati al rispetto delle istituzioni. Le operazioni di demolizione, costate 106mila euro, sono state finanziate dalla Regione Campania e gestite dai Vigili del Fuoco. Ai lavori di abbattimento furono presenti il Ministro degli interni Matteo Piantedosi, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, l’assessore regionale al Governo del Territorio Bruno Discepolo e l’assessore regionale alla sicurezza, legalità e immigrazione Mario Morcone. Piantedosi sarà invitato dal sindaco De Rosa, in autunno, per inaugurare lo spazio rinato a nuova vita.
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