Caserta. “Cucciolo” di Mare Fuori sul palco del Comunale
Maria Beatrice Crisci -Francesco Panarella l’attore che interpreta il ruolo di Luigi Di Meo, detto Cucciolo, nella serie tv di grande successo “Mare Fuori” sul palco del Teatro Comunale di Caserta. L’occasione è stata la tappa a Caserta di “Orientalife, la scuola orienta per la vita”, organizzato dall’Assessorato alla Scuola della Regione Campania in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania, Sviluppo Lavoro Italia, Confindustria Campania e INAIL Campania. Il giovanissimo attore è stato l’ospite d’eccezione della mattinata. Ai tantissimi studenti ha raccontato il suo percorso, dagli anni della scuola fino all’esordio nella serie di successo e la sua passione per la musica, suona la batteria. Diverse le domande rivoltegli dai ragazzi in platea e prima di andare via non si è sottratto alle tante foto chiestegli e ai selfie. Quindi, l’invito ai ragazzi “Studiate!”. L’evento OrientaLife è un percorso di rafforzamento dell’orientamento scolastico rivolto a dirigenti, docenti, alunni, imprese, associazioni di categoria e istituzioni. La tappa di Caserta è stata l’occasione per presentare il rafforzamento delle azioni sul versante lavoro con la presentazione delle attività che si realizzeranno con la collaborazione dei Centri per l’Impiego.
About author
You might also like
Formicola Borgo DiVino, un progetto che punta alle eccellenze
Claudio Sacco – È stato presentato questa mattina presso l’Enoteca Provinciale “Vigna Felix” di Caserta il progetto “Formicola Borgo DiVino” in programma dal 7 al 28 aprile. L’evento, finanziato dalla
Napoli Teatro Festival, in scena Nella solitudine dei campi di cotone
Claudio Sacco -Continua oggi lunedì 6 luglio con la prima assoluta di Nella solitudine dei campi di cotone di Bernard-Marie Koltès, con Federica Rosellini e Lino Musella, per la regia di Andrea De Rosa, la tredicesima edizione del Napoli Teatro
Aula Vincenzo Carbone, l’Itis Giordani ricorda il generoso prof
Claudio Sacco – «Vivere l’insegnamento come una missione, per il professore Vincenzo Carbone, non era un semplice modo di dire ma la vera realtà del suo abitare la comunità scolastica».