Caserta è in festa! La città celebra Sant’Anna, la sua patrona
Luigi Fusco -Quella di Sant’Anna è la festa per eccellenza dei casertani, quelli veri ed autoctoni.
Nel giorno della sua memoria, la città si stringe attorno a Lei in preghiera, chiedendole perdono e comprensione o invocandola con amore affinché possa intercedere per qualche grazia. Sant’Anna è la personificazione delle mamme, delle mogli, delle figlie, delle nonne: “a’ Vicchiarella nostra”,
così viene affettuosamente chiamata dai suoi devoti, soprattutto dai suoi fedeli ed instancabili accollatori.
La città per Lei si tinge di giallo e verde ed il popolo recupera usi e costumi che furono cari ai propri avi,
mentre con entusiasmo intona il tradizionale inno: “Lodiamo sempre la nostra Santa o popolo casertano”.
Presso il suo Santuario a partire dalle prime luci dell’alba si susseguono celebrazioni eucaristiche e recite
del Santo Rosario, mentre la folla aumento sempre di più. Gente che accorre per visitare la Santa e renderle omaggio nel suo giorno.
Tutto questo rappresenta soltanto l’inizio dei festeggiamenti in suo onore. Intanto, oggi pomeriggio alle 19,30 la messa solenne per le autorità. Poi tradizionale celebrazione domenica 28 alle 6. Sempre celebrate da monsignor Pietro Lagnese, arcivescovo di Capua e vescovo di Caserta. Ma c’è grande attesa per la processione del suo venerato simulacro per le strade della città, previsto per domenica 28 luglio a partire dalle 18. Evento che verrà accompagnato dallo scampanio dei sacri bronzi del Santurario, dalle marce sinfoniche suonate dalla Banda Città di Caserta, dai fuochi d’artificio, dagli applausi e dai pianti dei fedeli, dalle preghiere animate dal clero, dal famoso grido “spalla a’ sott’ che incita gli accollatori a sollevare con forza e determinazione il carro processionale e, infine, dalla visita della stessa Sant’Anna alla propria casa in viella Salomone, stradina posta a pochi passi dalla Reggia vanvitelliana.
Nono sono semplici rituali che hanno cadenza annuale, tali momenti e gesti sono veri e propri simboli che
appartengono solo ed esclusivamente a Caserta, ad una città che almeno una volta l’anno grazie
all’intercessione della Madre della Vergine riesce a ritrovare la propria identità, recuperando, nel
contempo, quel mai sopito, ma purtroppo spesso celato, senso di appartenenza civica e religiosa.
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