Casolla. Festività di Sant’Antuono, si accende la “lampa”

Casolla. Festività di Sant’Antuono, si accende la “lampa”

Luigi Fusco -Fervono i preparativi a Casolla di Caserta per i tradizionali festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate. Come da consuetudine, anche quest’anno, il 17 gennaio si accenderà la “lampa” di Sant’Antuono per ricordare il famoso santo eremita egiziano vissuto nel III secolo d.C., considerato fondatore del monachesimo cristiano e ritenuto tra le figure taumaturgiche più importanti dell’universo sacro la cui invocazione è strettamente associata al contrasto dell’herpes zoster.
L’iconografia di Sant’Antonio o meglio Sant’Antuono si caratterizza per la presenza di specifici attributi,
quali il bastone a forma di tau con il campanello, il fuoco, il libro e il porcellino che venne da lui stesso
esorcizzato in quanto posseduto dal demonio.
In occasione del suo dies natalis si uccideva difatti il maiale per poi lavorarne la carne nella sua totalità, si
benedicevano gli altri animali domestici e si faceva festa mangiando, bevendo vino e ballando tammurriate. La sua festività inoltre segna il passaggio dal periodo buio dell’inverno a quello della luce che preannuncia il prossimo arrivo della primavera.
Tutti questi elementi cultuali e antropologici sono da sempre presenti nella comunità casollese e per questa rinnovata circostanza verranno rievocati attraverso una serie di eventi. In primis si terrà la Messa Solenne che si celebrerà, alle 18.00, presso la Chiesa di San Lorenzo Martire. A seguire ci sarà la benedizione sul sagrato degli animali domestici. Successivamente nella villetta posta in prossimità di piazza Mattia Ricca verrà accesa la tradizionale “lampa” e vi sarà l’assaggio della consueta pasta e fagioli distribuita all’interno della storica Polisportiva Iannelli.

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Luigi Fusco - Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.

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