C’è il jazz al Moro di Cava de’ Tirreni con un doppio concerto
(Redazione) – Ritorna il jazz stasera al Moro di Cava de’ Tirreni. Un appuntamento speciale. Infatti, il noto locale ospiterà i live dell’Itai Doshin e del Trio di Salerno, inizio alle ore 22 (info: 0894456352 e www.pubilmoro.it).
Protagonisti attesi della serata il Trio di Salerno band composta da alcuni dei musicisti più apprezzati della ricchissima scena italiana: le vibrazioni del sassofono di Sandro Deidda, il fluire del pianoforte di Guglielmo Guglielmi e la profondità del contrabbasso di Aldo Vigorito, protagonisti di una fusione originale di stili e generi diversi, per una proposta musicale che lega assieme alcuni esponenti di punta della città che è la New Orleans italiana, per una rilettura originale dei grandi successi del jazz inframmezzati da alcune perle della loro discografia. A fare da padrone del live saranno infatti i brani di “Tre” il recente disco del Trio di Salerno, prodotto da Onofrio Piccolo perItinera Musica, etichetta discografica di Pomigliano Jazz, e distribuito da Goodfellas. Il trio prosegue nella narrazione musicale avviata con “Cantabile” e portata avanti con “Luna Nuova”, ribadendo la gioia del suonare insieme. La stessa che si avvertirà nel live di venerdì
Prema del loro live si esibirà l’Itai Doshin, trio che annovera Francesco Chiarello: tastiere; Gabriele Pagliano: contrabbasso e Lucio Miele: batteria. La band nasce quasi tre anni fa, dopo un incontro casuale in conservatorio tra Gabriele Pagliano al contrabasso e il pianista Francesco Chiariello. Tante le idee che hanno portato il collettivo verso la produzione di musica originale e ad acquisire nel 2015 il suo definitivo terzo elemento, il batterista Lucio Miele. Itai Doshin, ovvero “diversi corpi, stessa mente”, che si possono anche interpretare con corpi diversi ma uguali nello spirito, indica infatti viaggiare nella stessa direzione in un naturale processo fatto anche di cambiamenti, trasformazioni ed evoluzione. La formazione presenta un repertorio di brani inediti fortemente legati al jazz contemporaneo contaminato, caratterizzato dalla ricerca e dalla sperimentazione di nuove sonorità.
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