Come eravamo, nel libro di Romano Piccolo la città di ieri
(Beatrice Crisci) – “Non si presenta un libro, ma una persona che ho stimato da sempre, che guardavo con attenzione da ragazzo con i miei amici, che leggevamo con attenzione essendo amanti del basket. Le sue erano narrazioni di sport e ci trasferiva passioni. E’ bello parlare di ricordi, di quella che è e può essere Caserta, dell’identità della civitas casertana, partendo dai racconti, per costruire una terra di passioni e di occasioni”. Così il sindaco Carlo Marino all’incontro di presentazione del volume di Romano Piccolo “Racconti da Caserta…”, edito da L’Aperia.
Sala consiliare gremita, con tanti amici personali e compagni di strada del giornalista e basketcoach. Tanti quelli accorsi per la voglia di sentir parlare della loro Caserta, della città amata. A presentare Romano Piccolo il giornalista culturale Enzo Battarra e il direttore responsabile del settimanale “Il Caffè” Umberto Sarnelli. Attento lettore di alcune delle più significative pagine del libro l’attore, regista e autore teatrale Pierluigi Tortora.
Il libro narra di “persone, luoghi, avvenimenti e curiosità dal dopoguerra a oggi” e si avvale anche dei contributi di altri attenti narratori della città: Anna Giordano, Liliana Polito, Antonio Ciontoli, Gino Civile, Lucio Bernardo, Francesco Benenato e Umberto Sarnelli. Proprio quest’ultimo ha narrato come si è costruito questo volume che raccoglie in buon parte gli articoli di Romano Piccolo pubblicati sulle pagine del periodico “Il Caffè”. Ovviamente il poter leggere in sequenza la raccolta delle narrazioni ha un valore diverso, permette di seguire la lucida analisi storica e sociale della città con quel pizzico di nostalgia che non guasta.
Da parte di Enzo Battarra la proposizione di racconti privati mescolati alle evidenze cittadine, evidenziando la capacità di Romano Piccolo di toccare vari filoni e argomenti, dallo sport alle spigolature di vita quotidiana, ai grandi eventi culturali, ai luoghi della storia e della tradizione, all’ospitalità di ristoranti e bar, alla nascita delle tv private. Insomma, un libro soprattutto utile, che svela testimonianze e avvenimenti di un’epoca che non è entrata nelle fonti storiche e che non si è potuta avvalere della veicolazione dei social media.
Le conclusioni sono state tratte dallo stesso Romano Piccolo, commosso per la presenza di tanti amici, alcuni dei quali persi di vista da vari decenni. Ma non gli è mancata la verve per annunciare che sta già lavorando al prossimo volume di racconti cittadini…
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