“Como una volta”, storia di emigrazione al Piccolo di Caserta
-Terzo appuntamento di questa ventunesima stagione teatrale del Piccolo Teatro Cts di Caserta, con lo spettacolo teatrale scritto diretto e interpretato da Pietro Cerchiello, dal titolo Como Una Volta. La rappresentazione è prevista per sabato 27 novembre alle ore 21,00 e domenica 28 alle ore 19,00. Como una Volta è la storia di Angelo Rota, figlio di genitori bergamaschi, nato e cresciuto a Como, emigrato negli Stati Uniti per cercare fortuna. Una storia di tempi passati dunque, ma quanto mai attuale. I momenti più espressivi dell’esistenza di Angelo Rota, ci sono narrati da Pietro Cerchiello, che nelle vesti del protagonista, utilizzando un linguaggio a tratti poetico, ironico, goffo, istintivo, rabbioso e malinconico, racconta tutta la vita di Angelo. Una storia semplice e apparentemente lontana, ma nello stesso tempo, così complessa e vicina a noi: Angelo Rota, si trova da operaio su un’impalcatura, al quarantesimo piano di un grattacielo e guarda il cielo davanti a sé, sotto la strada. E in un momento di occasionale silenzio, Angelo fa cenno a Frankie, un altro operaio che è con lui sull’impalcatura, di non rompere quel silenzio, di non parlare, ma di ascoltare. Che cosa? Il silenzio stesso. E il silenzio è appunto il tema fondante di questa pièce. O meglio, il tentativo di dare voce al silenzio. Dare voce a chi ogni giorno guarda, ascolta, vive, senza però poter esprimere il proprio pensiero, le proprie emozioni, senza avere qualcuno con cui farlo. Dopo un breve “ascolto” del silenzio, Angelo inizia a raccontare a Frankie la sua storia, cominciando dalla notte del 31 dicembre 1894 a Como, in piazza Cavour, dove la gente si accalcava, rideva, scherzava, aspettando impazientemente l’arrivo della mezzanotte. A casa Rota, invece, Anna attendeva nervosamente che sua sorella partorisse il proprio figlio. Data e luogo, questi, in cui nacque proprio Angelo Rota, tra le grida e la festa per l’anno nuovo. Racconta poi dell’infanzia, della scuola, dei genitori, di un padre che non ha mai conosciuto. Racconta di Como, della Chiesa, del primo lavoro, e della decisione di partire a 14 anni per l’America. Quell’America in cui tutti possono diventare grandi. Quell’America che cambierà per sempre sia la vita di Angelo sia quella di altri cinque milioni di emigranti italiani.
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