Coworking. Gli studenti del Giordani si raccontano
Sergio Simeoli /Alfonso Renzi
– Nell’ambito di un incontro sul “Coworking” e a conclusione di un percorso di alternanza scuola-lavoro che l’Itis Giordani di Caserta ha intrapreso con la Powerflex, sono state consegnate agli studenti delle Wild Card. Con la preside Antonella Serpico anche il consulente Powerflex Elia Calabrò, il responsabile risorse umane dell’azienda Riccardo De Lucia, il referente del Giordani Antonio Di Giacomo e il tutor interno Ciro Sparano. A loro la redazione Tv Giordani, a margine dell’incontro, ha posto alcune domande.
Perché si è pensato di svolgere questa attività del CoWorking? (Elia Calabrò) «Perché durante un incontro con la vostra preside abbiamo discusso di cosa si poteva mettere a disposizione dei giovani in questo incontro con il mondo del lavoro e durante il dialogo è emerso che la cosa più giusta e moderna da fare era quella di realizzare una organizzazione nuova che oggi è il CoWorking».
In che misura è fondamentale l’aiuto da parte dei tutor nei confronti degli studenti negli scenari di back end e front end? (Ciro Sparano) «Il tutor deve raccordare la scuola con l’azienda, deve conoscere l’azienda e i problemi della scuola e cercare di creare un legame tra di loro».
È apprezzato da parte degli studenti l’apprendimento di alcune abilità speciali come le Digital Skills? (Riccardo De Lucia) «Io ho notato in azienda molto interesse da parte dei ragazzi proprio perché c’è la possibilità di verificare in un momento pratico, quello di cui si parla tanto, anche perché le tecnologie moderne tendono ad accentuare l’individualismo, cosa che non avviene in aziende o in esperienze come il CoWorking dove i ragazzi si ritrovano a confrontarsi tra di loro. Sicuramente un momento stimolante per la crescita e la formazione dei ragazzi».
Qual è l’utilità della Wild Card? (Riccardo De Lucia) «L’utilità della Wild Card è per lo più simbolica, ovvero dare una possibilità a chi ha un diploma o chi vuole iniziare un percorso con lo studio universitario di proseguire in questa direzione e di poter trasmettere questa esperienza come stimolo alla crescita ulteriore».
Trova utile questo strumento per avvicinare gli studenti al mondo del lavoro? (Antonio Di Girolamo) «Assolutamente si, in quanto nell’alternanza scuola-lavoro gli studenti devono manifestare la propria creatività e devono mettere in pratica le loro capacità per poter raggiungere un determinato obiettivo. In questo tipo di attività il ragazzo diventa protagonista assoluto di un processo che ricadrà su se stesso dove i docenti diventano tutor, guide o meglio dei consiglieri per i ragazzi. Questa attività è molto più produttiva rispetto ad altri tipi di attività realizzate fino ad oggi. Quindi, il CoWorking diventa un punto di incontro tra la progettualità degli allievi con la richiesta di risoluzione delle problematiche delle aziende. Questo, inoltre, crea la possibilità di far crescere piccole aziende dette startup che insieme ad altre aziende possono creare un prodotto che si può mettere sul mercato».
Nel corso dell’incontro sono state raccolte anche le impressioni di alcuni studenti dell’Itis Giordani che hanno partecipato al percorso di alternanza scuola-lavoro con la Powerflex.
Bruno Pascarella della 5atl del Corso Trasporti e Logistica: «Ho partecipato all’alternanza scuola lavoro con il professore Sparano nel reparto di produzione. E’ stata un’esperienza molto bella e produttiva. Ho imparato tante cose e ho migliorato le mie conoscenze con l’aiuto di adulti con i quali ho creato un buon rapporto» .
Alessandro Vanacore della 5ab trasporti e logistica: «La mia esperienza si è basata principalmente su attività attinenti al percorso di studio e si è svolta alla Powerflex con la supervisione del professore Ciro Sparano. Sono molto soddisfatto anche perché sono stato inserito in un ambito in cui spero di lavorare un domani, ovvero il settore della progettazione solida. Ho potuto utilizzare strumenti che magari mi saranno utili anche per il futuro» .
Fabio Ciccarelli della 5atl: «Questo progetto è stato molto costruttivo per i giovani perché a 18 anni ancora non si ha una buona percezione sul lavoro. Io sono stato nell’ambiente di progettazione ed e stato fantastico scoprire le relazione tra i vari settori dell’azienda e capire quale sarebbe un probabile impiego lavorativo ed è per questo motivo credo che il progetto di alternanza è fondamentale per noi giovani perchè ci permette di comprendere quale potrebbe essere il nostro futuro».
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