Da Capua a Castel Volturno, i luoghi del commissario Ricciardi
– Volti casertani e luoghi di Terra di Lavoro. È quanto mostrerà la serie tv “Il Commissario Ricciardi” in prima visione domani lunedì 25 gennaio su Rai1 alle ore 21,25. Sei gli episodi fino al primo marzo. È questa la nuova fiction Rai tratta dai romanzi di Maurizio de Giovanni (editi da Einaudi Stile Libero), con Lino Guanciale e regia di Alessandro D’Alatri, una coproduzione Rai Fiction-Clemart. Capua, ma anche Marcianise e Recale le location scelte in Terra di Lavoro. Accanto al protagonista due interpreti casertani: Enrico Ianniello, nella parte del dottor Bruno Modo, e Peppe Servillo, nel ruolo di don Pierino Fava. E non finisce qui! Una presenza quasi costante sul set ha avuto anche Giovanni Allocca, attore di adozione casertana. E nella fiction, nei panni di un medico, anche Roberto Solofria, attore e regista casertano, tra gli animatori del Teatro Civico 14. E sono proprio i figli di Solofria i due «orfanelli» della prima puntata, Carlo e Riccardo.
Una Campania riportata agli anni ’30, lontana dalla modernità, per un viaggio nella memoria tra strade ricostruite e piazze trasformate di una Napoli con ambientazioni d’epoca nei magnifici teatri cittadini San Carlo e Sannazaro, tra le chiese del centro storico, il Museo e Real Bosco di Capodimonte, la neoclassica Villa Pignatelli, la settecentesca Reggia di Portici, e ancora nelle città casertane di Capua, Castel Volturno, Marcianise e Recale, ma anche nel borgo medievale di Nocera Inferiore (Salerno). È un tour sospeso nel tempo quello tra i luoghi della regione, scelti con il supporto della Film Commission Regione Campania per riportare il tempo indietro di 90 anni e seguire le avventure del commissario Ricciardi.
Per più di un anno di riprese (dal 2019 e nell’estate 2020 con l’effettuazione gratuita di test anti-covid), la Fondazione regionale, presieduta da Titta Fiore e diretta da Maurizio Gemma, ha assistito la produzione della serie tv Rai nella valutazione e nella riscoperta di numerose location di prestigio con un grande impegno nella ricerca dei set e nella selezione dei siti più adatti a ricreare ambienti e scenografie. Della città di Napoli, oltre ai teatri San Carlo e Sannazaro, si potranno ammirare lo splendido Complesso monumentale dell’Annunziata, di età medievale e situato nel centro storico a ridosso del quartiere Forcella, con la Basilica, il Succorpo vanvitelliano e il cortile, la seicentesca Chiesa di San Ferdinando in Piazza Trieste e Trento con scene girate anche al vicino Palazzo Reale, nello storico Caffè Gambrinus e a Piazza del Plebiscito, simbolo della città con il palazzo della Prefettura, il Museo e Real Bosco di Capodimonte con riprese anche nel cortile della scuola di ceramica, Istituto a indirizzo raro “Caselli-De Sanctis”, Villa Pignatelli alla Riviera di Chiaia, per arrivare fino al mare del Molo San Vincenzo. All’ex base Nato di Bagnoli invece sono stati ricostruite la scenografia di Via Toledo e parte degli interni del Teatro San Carlo. Protagonista anche la città di Portici con la sua Reggia borbonica, Monte di Procida con la spiaggia di Acquamorta, e ancora la cittadina di Nocera Inferiore con l’ex Caserma Bruno Tofano, nel rione medievale “Borgo”, costruita per volere di Carlo III di Borbone nel 1751, insieme a strade e ambientazioni realizzate in provincia di Caserta a Capua. Castel Volturno, Marcianise e Recale.
L’opera è stata anche selezionata nell’ambito del progetto POC “Potenziamento dell’azione di promozione turistica e valorizzazione dell’immagine della Campania attraverso le produzioni audiovisive” con l’acquisizione di contenuti finalizzati a future iniziative di promozione territoriale.
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