Da Morsi & Rimorsi un Occidentali’s Karma con Caputo e Ito
(Pietro Battarra) – Tanti morsi e nessun rimorso alla cena nata da Oriente a Occidente, felice intuizione del ristorante casertano Morsi & Rimorsi. Il menu è stato un Occidentali’s Karma con la capacità di guardare ancora più ad Est, verso il Sol Levante. Si sono incontrati “fianco a fianco” nella cucina del celebrato ristorante dei fratelli Capece i saperi gastronomi di un cuoco stellato italiano qual è Alfonso Caputo e di un sushiman nippo-brasiliano geniale come Ignacio Ito.
A tavola si sono alternate le pietanze elaborate dai due maghi della cucina. Comune denominatore il mare, venerato e celebrato in tutte le sue declinazioni. Lo start è stato un carpaccio scottato di salmone, gambero di Mazara, capesante e butterfish con perlage di tartufo. A seguire i piccoli cannelloni di dentice ripieni di ricotta e spinaci su salsa al ragù di scorfano, e poi uno strepitoso piatto di astice, gamberi e pinoli. Il primo piatto ha visto trionfare uno spaghettone con pesce bandiera, crema di broccoli, pomodorini e polvere di olive nere di Gaeta. Poi, la selezione di rolls di sushi, fino ad arrivare alla vera sinfonia, il cartoccio di pesce e piccoli crostacei con crostini all’aglio. L’abbraccio finale dei due chef si è avuto con il dessert: nello stesso piatto erano in simbiosi la ganache bianca di Ito e la sfogliatella napoletana con pesche sciroppate di Caputo. A tavola si è bevuto per tutto il pasto Quid, spumante di Falanghina Brut Janare La Guardiense.
E così Alfonso Caputo, lo stellato amante della pesca, attualmente consulente del ristorante casertano, patron della Taverna del Capitano, ha mostrato la sua mano talentuosa che valorizza i prodotti del territorio esaltandone il sapore attraverso la ricerca e la presentazione con il cromatismo, seguendo una filosofia ancorata alle tradizioni, ma aperta al futuro e ricca di idee e creatività. Tutto ciò si è amalgamato, pur nelle ovvie distinzioni, con la cucina minimal ed elegante di Ignacio Ito, resident chef del Jap One di Napoli, che comunque fa del prodotto il protagonista del piatto.
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