Da Orvieto ad Aversa, Moà vince il premio Bianca d’Aponte
– La vincitrice della diciottesima edizione del premio Bianca d’Aponte è Moà, vero nome Martina Maggi, originaria di Orvieto, classe 1995. Una nuova tappa dunque nel percorso artistico della giovane cantautrice. A cinque anni ha iniziato a studiare chitarra classica e si è appassionata subito a ogni forma di pop music contaminata dal soul, dal rock e dal blues. A 16 anni è entrata a far parte dell’orchestra giovanile popolare diretta dal maestro Ambrogio Sparagna, collaborando con artisti come Francesco De Gregori. Ha condiviso il palco con Andrea Bocelli, Sergio Sylvestre e Usher. Nel 2017 la partecipazione ad Area Sanremo, conquistando la finale nazionale. Nel 2018 il suo primo inedito.
Il concorso per cantautrici tenutosi al teatro Cimarosa di Aversa questo week end ha visto una grande partecipazione. A lei anche la menzione per il miglior testo. Ospite d’onore venerdì sera è stato Nicolò Fabi: «Conosco – ha detto dopo aver cantato – quel fuoco che ha dato origine al Premio. E per me è meraviglioso esserci». Solo qualche anno fa l’artista ha perso la figlia di soli due anni. Ad aggiudicarsi il Premio della Critica “Fausto Mesolella” (storico direttore artistico della manifestazione) è stata invece Jole da Savona. La menzione della giuria per la migliore musica è andata a Fefe da Bolzano, quella per migliore interpretazione a Jungle J. Anne da Grosseto. Alla vincitrice assoluta del Premio Bianca d’Aponte una borsa di studio di 1.000 euro, la partecipazione come ospite alla prossima edizione del Premio, tre concerti di presentazione prodotti da Doc Live e la possibilità di partecipare al Premio dei Premi del Mei di Faenza. Al Premio della Critica “Fausto Mesolella” invece una borsa di studio di 800 euro e la partecipazione come ospite al Premio Nilla Pizzi che si svolgerà al Teatro Bibiena di Sant’Agata Bolognese il 19 novembre.
Molti i premi collaterali assegnati direttamente da membri delle giurie e da realtà vicine al Premio Bianca d’Aponte. A Jole vanno altri due riconoscimenti: il “Premio ’Na stella” (titolo di una canzone di Mesolella) del Virus Studio, con l’incisione di un brano con la produzione artistica di Ferruccio Spinetti, e quello di Soundinside Basement Records, consistente nella realizzazione di un video live in studio.
Fefe e Giorgia Canton da Verona si aggiudicano una proposta per un anno di assistenza legale e manageriale da parte di Siedas. Per Assia Fiorillo da Napoli c’è la proposta di una possibile collaborazione artistica con l’etichetta Suoni dall’Italia di Mariella Nava, mentre l’etichetta femminile “Maieutica Dischi” di Veronica Marchi (vincitrice della prima edizione del Premio) offre la produzione e pubblicazione di un brano a Lula da Roma.
Infine a Angelae da Padova la Dcave records del produttore artistico Daniele Grasso offre la produzione completa di un EP di tre brani. Erano in gara a anche Candeo da Milano, Lamo, anch’essa, da Milano e Alessandra Nicita da Lecce. A salire sul palco, oltre le finaliste del contest, ci sono stati importanti artisti del panorama musicale italiano, come Niccolò Fabi, Simona Molinari, Raiz, Pacifico, Isotta (che come vincitrice dell’edizione 2021 ha aperto entrambe le serate), Giuseppe Barbera, Piero Fabrizi e Kaballà.
Con loro anche Grazia Di Michele, in veste di madrina, ruolo per il quale ha presieduto la giuria generale e cantato “Respira piano”, un brano di Bianca d’Aponte, la cantautrice a cui la manifestazione è dedicata. E poi due artiste che sono state anche premiate: Paola Pitagora, a cui è stato assegnato il premio alla carriera della Città di Aversa, e la cubana Sorah Rionda, che ha ricevuto il Premio Bianca d’Aponte International, in collaborazione con il Premio Andrea Parodi di Cagliari. Da sottolineare infine la presenza sul palco del Cimarosa di un gruppo di alunni del liceo classico e musicale Cirillo di Aversa che hanno omaggiato Bianca d’Aponte eseguendo il suo brano “Clessidra”.
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