Dad o in presenza, l’Unità italiana s’impara comunque a scuola
– La scuola italiana, nonostante le criticità epidemiologiche in essere e il dibattito che tuttora insiste intorno al prosieguo della didattica a distanza o in presenza, resta il luogo deputato al consolidamento delle radici e dei principi comuni destinati alla celebrazione, così come alla discussione e al confronto, dell’Unità Italiana, giunta al suo 160esimo anniversario.
Al riguardo, il Miur ha invitato tutte le istituzioni scolastiche, di ogni ordine e grado, ad avviare opportuni percorsi didattici, momenti di riflessioni e progetti di vario tipo per far conoscere ai propri allievi gli eventi e i fatti che caratterizzarono tutto il periodo risorgimentale.
La Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, questo il titolo dell’iniziativa voluta soprattutto dal nuovo ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi. La direzione del ministero ha voluto, inoltre, richiamare l’attenzione degli organi scolastici riferendosi all’importanza della festività civile, istituita attraverso la legge n. 222 del 23 novembre 2012, con “l’obiettivo di ricordare e promuovere i valori di cittadinanza, fondamento di una positiva convivenza civile e di riaffermare e consolidare l’identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica”. Ancora il Ministero ha voluto sottolineare il valore lirico dell’inno nazionale, “Il canto degli italiani” scritto da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro, nel 1847, composizione nota anche come “Il Tricolore”, i cui versi richiamano tutta la vicenda del Risorgimento che ha condotto l’Italia alla sua unificazione e alla successiva nascita della Repubblica e all’emanazione della Costituzione.
Per meglio condividere le radici comuni di appartenenza e di identità nazionale, il Miur ha, inoltre, esortato tutte le scuole a organizzare ulteriori giornate di studio, di dibattiti e convegni, coinvolgendo anche le famiglie, gli enti locali e le associazioni territoriali.
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