Degeopoliticizzazione: un neologismo composto da tre parole
Valentina Russo
– Frequentemente vengono coniate parole nuove aggiungendo uno o più prefissi ad una parola di uso comune; in questo modo, è stato coniato il termine “degeopoliticizzazione”: esso è evidentemente formato dalla parola “politicizzazione” preceduta dai due prefissi “de-“ e “geo-“. Chiaramente, il prefisso de- indica una privazione, mentre il prefisso geo- significa letteralmente “terra” e viene in genere usato per dare una collocazione geografica ad un determinato sostantivo o un carattere territoriale ad un determinato verbo o ad un sostantivo.
Spesso vengono utilizzati i termini “politicizzare” e “politicizzazione”: con il primo si intende attribuire una spiegazione o una matrice politica ad un determinato fenomeno sociale. In alternativa, il termine può indicare l’azione di sensibilizzare qualcuno affinché partecipi attivamente alla politica, oppure l’acquisizione di una consapevolezza sul piano politico. D’altra parte il termine politicizzazione, che in pratica è la formula sostantivale del corrispondente verbo, è usato per indicare il conferimento di un carattere politico a qualcosa che di norma non lo ha, oppure la partecipazione ai problemi politici del proprio tempo. Recentemente, al posto di questo termine si usano “geopoliticizzare” e “geopoliticizzazione”: questi termini sono sostanzialmente usati, rispettivamente, al posto dei primi due. Per comprendere meglio il significato di queste ultime due parole, analizziamo innanzitutto il termine “geopolitica”.
Il termine “geopolitica” è relativamente recente: esso è stato utilizzato per la prima volta dallo svedese Rudolph Kjellén nel 1899. Si tratta dunque di una scienza che studia il rapporto tra la geografia e l’azione politica; ad esempio studia come le posizioni degli stati, nonché l’accessibilità di risorse e mercati, possano influire sulle relazioni internazionali.
Stante quanto premesso, possiamo dire che il termine geopoliticizzare sta ad indicare l’attribuzione di una motivazione politica, o un fine politico, ad un dato fenomeno sociale legato propriamente ad un determinato territorio oppure alla comunità globale.
Di conseguenza, il costrutto “degeopoliticizzazione” sta ad indicare l’eliminazione del carattere geopolitico da un determinato fenomeno oppure la perdita di una valenza politica per una nazione o un territorio.
Ad esempio si può parlare di “degeopolitizzazione” del potere di bande criminali, sradicate dal loro raggio di azione, le quali, in passato, si erano diffuse su varie aree geografiche, dividendosi il controllo del territorio sulla base di precise aree di influenza. Oppure possiamo parlare di degeopoliticizzazione di un’intera comunità che in passato aveva risentito degli intrecci politici di una o più nazioni.
*Dottorato in Eurolinguaggi e Terminologie Specialistiche – Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
About author
You might also like
D’amore, d’armi e di regine, Vincenzo Mazzarella al CeGusto
Alessandra D’alessandro – All’interno di CeGusto Streat Fest anche una vera e propria libreria a cielo aperto organizzata dalla Libreria Sociale Il Dono di Aversa. Le presentazioni saranno a cura
I Borbone e il presepio alla napolitana, il più grande a Caserta
Luigi Fusco – Ancora prima di arrivare a Napoli, nel 1734, Carlo di Borbone aveva contezza della locale tradizione presepiale, in quanto, sin da ragazzino, aveva avuto modo di vedere
I venerdì di Ercolano, le visite notturne con i tableaux vivants
Luigi Fusco – Riprendono “I venerdì di Ercolano” al Parco Archeologico Ercolanense con le visite guidate notturne arricchite dalle performance teatrali dei tableaux vivants della compagnia Teatri 35, interamente ispirati