Dipendenza affettiva, parte il seminario contro l’amore malato

Dipendenza affettiva, parte il seminario contro l’amore malato

Giovanni Saladino *

dipendenza affettiva– Ognuno di noi è dipendente in qualche misura dagli altri, tutti noi abbiamo bisogno di approvazione, empatia, di conferme e ammirazione da parte degli altri, per sostenerci e per regolare la nostra autostima. La vera indipendenza non è né possibile né auspicabile. Ma la dipendenza affettiva può raggiungere una forma così estrema da diventare patologica.

L’Isppref, l’Istituto di Psicologia e Psicoterapia Relazionale e Familiare di Caserta, impegnato da tempo nella formazione nell’ambito del contrasto alla violenza di genere ed il femminicidio, propone un seminario nel corso del quale saranno esposti i principali aspetti della dipendenza affettiva proponendo anche un ulteriore prosieguo: un percorso che si svilupperà nei prossimi mesi, con incontri settimanali di gruppo rivolto a chi pensa di essere affetto da tale patologia per aiutarlo ad uscirne. Ne scrive Maria Beatrice Crisci sul quotidiano Il Mattino: «Il tema è davvero attuale, in quanto la cronaca nera è ricca di episodi che nascono da amori malati, da passioni che vedono i protagonisti incapaci a gestirle. E troppo spesso amore e morte finiscono per essere contigui».

La dipendenza affettiva è una condizione relazionale negativa che è caratterizzata da una assenza cronica di reciprocità nella vita affettiva e nelle sue manifestazioni all’interno della coppia, che tende a stressare e a creare nei “donatori d’amore a senso unico” malessere psicologico o fisico piuttosto che benessere e serenità. Tale condizione, nella migliore delle ipotesi, potrebbe essere interrotta per ricercare un nuovo stato di serenità. Qualora ciò risulti impossibile si è soliti parlare di “dipendenza affettiva”. Quali sono le caratteristiche delle persone con una dipendenza affettiva dal partner. Una prima caratteristica della dipendenza affettiva è la difficoltà a riconoscere i propri bisogni e la tendenza a subordinarli ai bisogni dell’altro. L’energia vitale e’ impiegata nell’amare o nel ricevere amore e approvazione, poca ne rimane per se stessi. Non si riesce a prendersi cura di sé, a creare degli spazi per la propria crescita personale perché sempre prese, in quel momento, da qualche problema del partner che richiede la loro attenzione. La seconda caratteristica è un atteggiamento negativo verso se stessi, per cui si ha un pensiero del tipo: “io sono cattivo, gli altri sono buoni, mi trattano male per colpa mia, devo cercare di accattivarmeli” (M. Selvini Palazzoni, S. Cirillo, M. Selvini, A. M. Sorrentino, 1998). Queste persone soffrono di un profondo senso di inadeguatezza. Sono convinte che per essere amate devono sempre essere diligenti, amabili, sacrificarsi per l’altro per poter ricevere il suo amore. Anche quando questo vuol dire farsi male. Infine altra caratteristica che accomuna tutti i rapporti dei dipendenti da amore è la paura di cambiare. Pieni di timore per ogni cambiamento, essi impediscono lo sviluppo delle capacità individuali e soffocano ogni desiderio e ogni interesse. Chi soffre di dipendenza affettiva è ossessionato da bisogni irrealizzabili e da aspettative non realistiche. Queste persone ritengono che occupandosi sempre dell’altro la loro relazione diventi stabile e duratura.

Ma, immancabilmente, le situazioni di delusione e risentimento che si possono verificare li precipitano nella paura che il rapporto non possa essere stabile e duraturo, e il circolo vizioso riparte, a volte addirittura “amplificato”. Non ci si rende conto che l’amore richiede onestà e integrità personale perché l’amore è un accrescimento reciproco, uno scambio reciproco tra persone che si amano. Questa condizione purtroppo è spesso, troppo spesso ignorata e mote persone che ne sono affette non si rendono neanche conto di esserlo. Il pericolo grande è dovuto dal fatto che a volte la dipendenza affettiva può portare a situazioni pericolose sia per la salute psichica che per l’integrità fisica. Le persone dipendenti non possono concepire l’idea di essere lasciati dal partner ed allora si può generare l’impulso al suicidio o all’omicidio o peggio ancora all’omicidio suicidio. La cronaca degli ultimi tempi è stata funestata da situazioni del genere.

Per informazioni ed iscrizioni al seminario isppref.caserta@libero.it, tel. 0823321030, cell. 3297727750

*neurologo e psicoterapeuta

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Maria Beatrice Crisci
Maria Beatrice Crisci 10080 posts

Mi occupo di comunicazione, uffici stampa e pubbliche relazioni, in particolare per i rapporti con le testate giornalistiche (carta stampata, tv, radio e web).Sono giornalista professionista, responsabile della comunicazione per l'Ordine dei Commercialisti e l'Ordine dei Medici di Caserta. Collaboratrice de Il Mattino. Ho seguito come addetto stampa numerose manifestazioni e rassegne di livello nazionale e territoriale. Inoltre, mi piace sottolineare la mia esperienza, più che ventennale, nel mondo dell'informazione televisiva, come responsabile della redazione giornalistica di TelePrima, speaker e autrice di diversi programmi. Grazie al lavoro televisivo ho acquisito anche esperienza nelle tecniche di ripresa e di montaggio video, che mi hanno permesso di realizzare servizi, videoclip e spot pubblicitari visibili sulla mia pagina youtube. Come art promoter seguo alcune gallerie d'arte e collaboro con alcuni istituti scolastici in qualità di esperta esterna per i Laboratori di giornalismo. Nel 2009 ho vinto il premio giornalistico Città di Salerno.

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