Diritti Umani Day. Nicola Graziano: fondamentale pure il riposo
Tiziana Barrella /Antonietta Perrotta / Immagini a cura di Eleana Zaza
– I diritti umani costituiscono un vero e proprio patrimonio inalienabile di cui ciascun individuo gode per il semplice fatto di essere nato umano. Assunti universali, diritti antropologicamente rilevanti poiché fanno riferimento a parametri o a bisogni a cui non è davvero possibile rinunciare.
La DUDU, acronimo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, nasce il 10 dicembre del 1948 ed è composta da trenta articoli che ruotano intorno a quattro pilastri: dignità, libertà, uguaglianza e fratellanza. Tale codificazione ha condensato in un vero e proprio lavoro di sintesi, un percorso evolutivo di consapevolezza, in cui i diritti degli esseri umani hanno via via assunto, in base ai tempi e ai luoghi, dimensioni sempre più chiare e definite. Nel 1789 infatti, nasce in Francia e a seguito della rivoluzione francese, la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. Molte delle libertà fortemente sentite dal popolo francese oppresso dall’ingerenza dei poteri forti hanno ispirato l’ attuale convenzione, ma il vero e proprio motore che ha spinto tutti i paesi firmatari (all’epoca quarantotto) a votare favorevolmente per stabilire principi fondamentali e irrinunciabili, fu la tragedia della seconda guerra mondiale, che calpestò i diritti e la dignità di milioni di persone divenendo uno dei periodi più bui della storia. La Dudu, pur non essendo giuridicamente vincolante, segna un momento moralmente fondamentale della storia dell’uomo: rappresenta un punto di rottura con il passato e la fa assurgere a modello di riferimento per suggellare nuovi accordi internazionali e stipulare altri trattati.
Eleonor Roosvelt, attivista e first lady statunitense (1884-1962) fu fra i primi sostenitori della necessità di un’azione concreta volta a tutelare la dignità e la libertà degli esseri umani. La Roosvelt affermava come: “ i diritti umani iniziano nei piccoli luoghi, vicino casa, così vicini e così piccoli che non possono essere visti su nessuna mappa del mondo”.
I diritti umani si basano sul principio del rispetto nei confronti di tutti gli individui, in quanto ogni persona è ritenuta un essere morale che merita di essere trattato in maniera dignitosa senza alcuna distinzione di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica o di altro genere, origine nazionale o sociale, ricchezza, nascita o altra condizione. Accanto alla libertà, all’uguaglianza, il diritto alla vita, alla libertà di parola o di fede c’è il diritto al riposo e allo svago : “Ogni individuo ha diritto al riposo e allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite” (art. 24) un argomento che sembrerebbe essere apparentemente in conflitto con il concetto di produttività e di competitività di mercato, ma che in realtà, è alla base per resettare la mente e prepararsi in modo ancora più efficace ad un alto rendimento.
Socrate (filosofo greco, 470-399 a. C.), affermava come : “I momenti di ozio sono le conquiste migliori”; svago e rilassatezza sono tutt’altro che incompatibili con la resa, ed è proprio in un epoca come la nostra, dove le accellerazioni della vita hanno spinto ogni essere umano a portare al limite massimo le proprie energie per essere al passo coi tempi, che l’art. 24 diviene all’avanguardia nonché davvero essenziale.
Grandi multinazionali come la Apple, o come il colosso internazionale di Google, o la Nike hanno realizzato un vero e proprio investimento per migliorare la qualità di vita dei loro dipendenti inserendo addirittura nelle loro aziende, spazi per meditare e per fare yoga. Altri ancora, hanno scelto di realizzare sessioni di meditazione, rilassante e rigenerante, in luogo dei coffe break che interrompono generalmente lunghi e a volte faticosi meeting.
Anche lo svago, il gioco, rappresentano momenti indispensabili di gioia. E’ risaputo grazie ad uno studio di ricercatori universitari finlandesi, come l’emozione della gioia, predisponga positivamente tutto il corpo, generando un’ incredibile energia e migliorando la qualità di vita. Il gioco viene descritto dal saggista olandese Johan Huizinga (1872-1945), nel suo “Homo Ludens”, con quattro caratteristiche principali : aiuta ad esprimere la libertàed a procurare gioia; consente di impegnarsi con grande serietà in qualcosa che non è la vera vita, ma in ogni caso è espressione di una parte di sè; ha un limite di tempo e spazio; ci trasporta in altre dimensioni.
Ma il gioco sviluppa anche la curiosità, oltre ad essere un’importante fonte di apprendimento, secondo John Locke, filosofo e medico inglese, (1632-1704); è il migliore degli stimoli, nonché fonte di gioia, come ribadisce anche J. J.Rousseau, scrittore e filosofo francese (1712- 1778) .
Nicola Graziano, Magistrato del Tribunale di Napoli, noto per la sua vocazione sociale, per il suo apporto costante alla comunità, studioso appassionato e grande comunicatore, spiega perché il riposo, lo svago, il gioco rappresentano dei preziosi alleati e la strada per la felicità, quella stessa felicità che, nella Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti D’America (4 luglio 1776) è stata addirittura annoverata nei diritti inalienabili.
«Il riposo e lo svago sono fondamentali per ritrovare se stessi e per “crescere”. Il gioco individuale è un’occasione per migliorarsi, per sperimentarsi; il gioco collettivo aiuta a confrontarsi con gli altri e interagire. E’ gratificante per gli adulti e per i più piccoli, acquista un senso ancora più profondo».
Il dottore Graziano continua asserendo come: «Il regalo più bello che si può fare a un figlio è quello di garantirgli un’infanzia serena e condividere il gioco, può essere uno strumento evolutivo molto importante e stabilizzante».
Lo svago non va inteso quindi soltanto come distrazione o passatempo, bensì anche come opportunità di svolgere attività creative, costruttive o educative per se stessi ma anche per il proprio ambiente o la propria comunità.
«Il gioco è socializzazione, ma è necessario anche avere dei spazi adeguati per potersi esprimere liberamente; studiare un’ urbanistica che possa essere pensata per garantire spazi appropriati, ambienti idonei per i bambini ma anche per chi ha delle disabilità è fondamentale. Alcuni diritti sono spesso compressi proprio dall’inidoneità degli spazi urbani».
Sottostimare l’importanza dei propri spazi personali ed essere sempre più disposti a rinunciare a tempo per sé stessi, è purtroppo la attuale condizione della maggior parte delle persone «spesso rinunciamo finanche alla capacità di sognare», conclude il Dottor Graziano.
L’augurio quindi che si rivolge a tutti in questa giornata speciale, è proprio quello di riconsiderare l’importanza del diritto al riposo e allo svago, per alimentare il proprio stato di benessere , quello di chi ci circonda e migliorare in generale la qualità della vita.
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