Dolce Epifania. La pastiera vestita di struffoli dello chef Daddio

Dolce Epifania. La pastiera vestita di struffoli dello chef Daddio

Maria Beatrice Crisci -La Befana, festa dei bambini per eccellenza, oltre che ai doni è dedicata ai dolci. La sorpresa è che tra caramelle e cioccolatini c’è anche la pastiera. Ebbene, la regina della tradizione pasticcera partenopea invade con il suo profumo inconfondibile anche l’Epifania. L’origine di questo rituale gastronomico campano è legato alla prima Pasqua che per la religione cristiana coincide con l’arrivo dei Magi. Nel calendario il 6 gennaio si festeggia appunto la Pasqua Epifania, che vuol dire preannuncio della Pasqua. Per la Chiesa è una festività molto importante in quanto si ricorda il manifestarsi del Dio bambino.

A Caserta come a Napoli, nel giorno dell’Epifania si gusta la prima pastiera dell’anno. Sì, proprio la classica pastiera, il dolce a base di grano e crema abitualmente associato alla Pasqua. Questa tradizione non lascia indifferente lo chef casertano Peppe Daddio. È lui che con il pastry chef Aniello di Caprio conduce la scuola Dolce & Salato di Maddaloni, da più di un ventennio riferimento sul territorio. Daddio è anche volto noto televisivo. Frequenti sono i suoi interventi alla trasmissione della Rai «Unomattina», dove in questi giorni sta presentando i tipici dolci natalizi della tradizione napoletana. Le sue parole: «La Befana non è solo la festa dei bambini ma un rituale per salutare le festività natalizie. In questa giornata, come vuole la ricorrenza campana, si anticipano i tempi con la produzione della pastiera, il dolce cult della pasticceria napoletana voluta dalla sirena Partenope. È proprio il giorno dell’Epifania a dettare il decalogo della cucina dei dolci in tutte le regioni del nostro Paese. E qui in Campania si propone la pastiera insieme con il carbone e la tipica calza di leccornie preferite dai più piccoli, forse anche dagli adulti». Dunque, è vera la correlazione tra Epifania e Pasqua? «Certo! In greco “epipháneia” significa “apparizione” o “rivelazione”. È per questo che secondo la tradizione campana proprio il giorno del 6 gennaio si mangia la prima pastiera dell’anno, perché la prima Pasqua per la religione cristiana coincide con l’arrivo dei Re. Ma la Befana non porta solo la pastiera, ma si coniuga con un altro classico del repertorio dei dolci artigianali partenopei, ovvero gli struffoli. Anzi, a Casal di Principe la tradizione vuole che gli struffoli vestano la classica pastiera, così creando una torta, la pastiera vestita di struffoli».

La pastiera, dunque, accompagna l’Epifania e annuncia il transito verso la Pasqua, che è appunto passaggio. C’è in tutti la voglia di andare verso una vita nuova, simile a quella vecchia, ma che avrà comunque un approccio diverso, determinato da questo tempo sospeso. D’altronde, la pastiera con i suoi ingredienti simboleggia il rinnovarsi della vita. La ricotta bianca è simbolo di purezza. Il grano e le uova sono, invece, simboli di vita nuova. Dal grano poi si ricava la farina, con cui si prepara il pane, richiamo all’Eucarestia.

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Maria Beatrice Crisci
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Mi occupo di comunicazione, uffici stampa e pubbliche relazioni, in particolare per i rapporti con le testate giornalistiche (carta stampata, tv, radio e web).Sono giornalista professionista, responsabile della comunicazione per l'Ordine dei Commercialisti e l'Ordine dei Medici di Caserta. Collaboratrice de Il Mattino. Ho seguito come addetto stampa numerose manifestazioni e rassegne di livello nazionale e territoriale. Inoltre, mi piace sottolineare la mia esperienza, più che ventennale, nel mondo dell'informazione televisiva, come responsabile della redazione giornalistica di TelePrima, speaker e autrice di diversi programmi. Grazie al lavoro televisivo ho acquisito anche esperienza nelle tecniche di ripresa e di montaggio video, che mi hanno permesso di realizzare servizi, videoclip e spot pubblicitari visibili sulla mia pagina youtube. Come art promoter seguo alcune gallerie d'arte e collaboro con alcuni istituti scolastici in qualità di esperta esterna per i Laboratori di giornalismo. Nel 2009 ho vinto il premio giornalistico Città di Salerno.

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