Dolore sotto chiave/Sik Sik, Carlo Cecchi al Teatro Comunale
-Carlo Cecchi porta in scena “Dolore sotto chiave/Sik Sik l’artefice magico” di Eduardo De Filippo, al Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta. Appuntamento da venerdรฌ 25 a domenica 27 marzo (feriali ore 20.45, domenica ore 18.00). Con Carlo Cecchi, Angelica Ippolito, Vincenzo Ferrera, Dario Iubatti, Remo Stella, Marco Trotta regia Carlo Cecchi. Dolore sotto chiave scene Sergio Tramonti costumi Nanร Cecchi luci Camilla Piccioni. Sik Sik lโartefice magico scene e costumi Titina Maselli realizzazione scene e costumi Barbara Bessi luci Camilla Piccioni, musica Sandro Gorli.
Un dittico con la regia di Carlo Cecchi che riunisce due atti unici di Eduardo De Filippo: Dolore sotto chiave e Sik-Sik, lโartefice magico. Dolore sotto chiave nasce come radiodramma nel 1958, andato in onda lโanno successivo con Eduardo e la sorella Titina nel ruolo dei protagonisti, i fratelli Rocco e Lucia Capasso. Viene portato in scena due volte con la regia dellโautore, con Regina Bianchi e Franco Parenti nel 1964 (insieme a Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello) per la riapertura del Teatro San Ferdinando di Napoli e nel 1980 (insieme a Gennareniello e Sik-Sik) con Luca De Filippo e Angelica Ippolito.
Lucia, sorella di Rocco, per molti mesi nasconde al fratello โ nel timore che questi possa compiere un atto inconsulto โ lโavvenuta morte della moglie Elena e finge di occuparsi delle cure della donna, gravemente malata. Lucia impedisce a Rocco di vedere la moglie, con la scusa che la sua sola presenza potrebbe causare emozioni che potrebbero esserle letali. Rocco, esasperato dalla interminabile agonia di lei, in una crisi di rabbia entra a forza nella stanza della malata e la scopre vuota.
Lucia gli rivela lโamara veritร : la moglie รจ morta da tempo, mentre lui era in viaggio per lavoro. Comincia qui un alternarsi di responsabilitร e accuse fra i due fratelli; si presentano, non voluti da Rocco, i vicini, per sostenerlo nel lutto; infine Rocco rivelerร alla sorella i suoi segreti.
In Dolore sotto chiave torna in scena il tema della morte, affrontato da Eduardo in tante sue opere, in chiave comica, seria o semiseria: da Requie a lโanema soja, al primo atto di Napoli milionaria! Fino al parodistico funerale dellโultimo lavoro, Gli esami non finiscono mai. In Dolore sotto chiave questo tema non รจ poi cosรฌ centrale come potrebbe sembrare, la morte non รจ la protagonista della vicenda.
A tenere la scena non sono le conseguenze della morte di Elena, ma una vita che non รจ piรน vita proprio perchรฉ qualcuno ha deciso di sottrarre quellโevento alle sue leggi naturali. La morte fa il suo corso โ sembra dire Eduardo โ portando con sรฉ un carico di lutti, ma allโuomo non resta che affrontarla, perchรฉ anchโessa fa parte della vita e cercare di negarla, di non riconoscerla, significa negare la vita stessa. E non cโรจ mostruositร peggiore, dice lโautore per bocca del suo personaggio, che bloccare il flusso naturale dellโesistenza, sostituire la vita vera con una artificiale e falsa, in cui anche i sentimenti, i dolori, le emozioni risultano paralizzati (I Meridiani, Einaudi).
Sik-Sik lโartefice magico, atto unico scritto nel 1929, รจ uno dei capolavori del Novecento.ย โCome in un film di Chaplin โ dice Carlo Cecchi โ รจ un testo immediato, comprensibile da chiunque e nello stesso tempo raffinatissimo. Lโuso che Eduardo fa del napoletano e il rapporto tra il napoletano e lโitaliano trova qui lโequilibrio di una forma perfetta, quella, appunto, di un capolavoroโ.ย Sik-Sik (in napoletano, โsiccoโ significa secco, magro e, come racconta lo stesso Eduardo, si riferisce al suo fisico) รจ un illusionista maldestro e squattrinato che si esibisce in teatri di infimo ordine insieme con la moglie Giorgetta e Nicola, che gli fa da spalla.
Una sera il compare non si presenta per tempo e Sik-Sik decide di sostituirlo con Rafele, uno sprovveduto capitato per caso a teatro. Con il ripresentarsi di Nicola poco prima dello spettacolo e con il litigio delle due โspalleโ del mago, i numeri di prestigio finiranno in un disastro e lโesibizione si rivelerร tragica per il finto mago ma di esilarante comicitร per il pubblico.
Con piรน di 450 repliche solo a Napoli, lo spettacolo ebbe un successo enorme. Eduardo reinterpretรฒ Sik-Sik alla fine della sua carriera; recitรฒ per lโultima volta al Teatro San Ferdinando di Napoli nellโaprile del 1979 e nel 1980, al Manzoni di Milano, affiancato dal figlio Luca e da Angelica Ippolito, si ritirรฒ dalle scene dopo cinquantโanni di carriera. โPartecipai allโedizione del 1980 โ ricordava Luca De Filippo in unโintervista โ โAllora ero giovane, fu un momento bellissimo. Avevo giร fatto parti importanti, ma nel ruolo di Rafele riuscii per la prima volta a far ridere mio padreโ.
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