E-commerce: la rivoluzione del retail dopo il corona virus
Fabio Balato -L’Italia è da sempre considerata uno dei paesi europei dove l’e-commerce viene utilizzato meno dagli utenti, basti guardare le media degli acquisti online per rendersene conto: nel vecchio continente il numero di coloro che acquistano sul web è in continua crescita: nel corso del 2018, il 69% degli utenti (+1% rispetto al 2017) ha effettuato almeno un acquisto online, utilizzando per il 60% dei casi direttamente lo smartphone. In questo senso, è da specificare che sempre più spesso gli e-commerce diventano un tramite tra un Paese e l’altro: mentre il 44% dei consumatori europei effettua acquisti solo nel proprio Stato, c’è un 47% che acquista indiscriminatamente anche all’estero, prevalentemente da Cina, UK, USA e Germania.
Anche in Italia, dove l’e-commerce è entrato in netto ritardo rispetto alla maggior parte degli Stati europei, si sta rivelando un settore in costante crescita. I consumatori online sono circa 38 milioni, ossia il 62% del totale della popolazione, e si prevede che questo numero crescerà ulteriormente, raggiungendo l’incredibile quota di 41 milioni entro il 2023.
Ma cosa è successo a seguito di questa emergenza? ebbene gli acquisti online sono schizzati letteralmente alle stelle, in alcuni casi portando anche al collasso il sistema di consegne di grandi catene mondiali del food o di quello che sembrava un mostro sacro della logistica come amazon. Questo perché, il numero degli utenti attivi sul web è aumentato a dismisura ed anche persone che prima si sognavano ad effettuare acquisti online, vistesi costretti a casa, hanno iniziato a riversarsi sui siti di e-commerce.
I beni che sin da subito sono stati ricercati ed acquistati dagli utenti, capparte mascherine e disinfettanti, sono stati i generi alimentari, con le persone che hanno fatto scorte di cibo e bevande. Di contro fra i settori più colpiti nella prima fase dell’emergenza è stato quello dell’abbigliamento anche se adesso sembra essere in fase di ripresa, in quanto gli utenti sono tornati ad acquistare capi ed accessori come una sorta di coccola per se stessi.
Questa emergenza potrebbe dare una spinta ad una vera e propria rivoluzione nelle abitudini d’acquisto degli utenti i quali anche nell’immediato futuro continueranno ad affidarsi al web date le restrizioni che quasi sicuramente ne conseguiranno quando il corona virus allenterà la sua morsa.
La più grande vittima di questo sistema sarà quasi sicuramente il commercio al dettaglio qualora i piccoli commercianti non corrano subito ai ripari, infatti il dictat per uscire subito dalla crisi è: essere presenti sul web dando la possibilità agli utenti di acquistare i propri prodotti online e organizzarsi subito per le consegne a casa. Un vero e proprio mantra che dovrà essere il faro per tutti gli imprenditori dal più piccolo al più grande. Anche perché, i grandi player del commercio sono corsi subito ai ripari, infatti non solo erano già organizzati da tempo per il delivery ma stanno già pensando ad una fase 2 dell’emergenza, si pensi a carrefour che ha ideato “drive” un sistema dove puoi comprare la spesa online e ritirare la merce direttamente nei parcheggio del supermercato più vicino senza essere costretti ad entrare nel locale.
Questa emergenza sanitaria, quindi potrebbe avere conseguenze epocali sul nostro modo di comprare, e solo chi riuscirà a farsi trovare pronto potrà sfruttare questa situazione a proprio vantaggio offrendo i propri prodotti agli utenti prima degli altri.
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