E’ suonata la campanella, cerimonia d’apertura alla Da Vinci
-Iniziato ufficialmente l’anno scolastico a Caserta. Tra sorrisi e abbracci, finalmente si è tornati in classe nella normalità. All’Istituto Comprensivo Da Vinci-Lorenzini l’avvio delle lezioni è stato salutato con una cerimonia di apertura che si è tenuta nei locali della scuola secondaria di primo grado in via Ruggiero. Ad accogliere gli studenti la dirigente Fabiola Del Deo. E con lei don Michele Della Ventura e l’assessore alla Pubblica Istruzione Enzo Battarra. «Riaprono le scuole e si cambia vita. La partenza dell’anno scolastico – ha sottolineato l’assessore – segna in ogni comunità l’avvio di un nuovo percorso, ricco di attese e di speranze, di promesse da mantenere e di obiettivi da raggiungere. Il ritorno a scuola cambia i tempi della città, cambia i ritmi della produttività, cambia le abitudini familiari, cambia la socializzazione. Questo a Caserta come altrove. La scuola finisce per essere il perno della società che le gira intorno. E soprattutto determina l’assetto sociale futuro, l’identità stessa di una città, il suo progredire. L’insegnamento è la trasmissione straordinaria di competenze ed esperienze, il comunicare la propria stratificazione di percorsi culturali. È un ruolo complesso quello del docente. Ma è complesso, si sa, anche l’apprendimento, lo sforzo quotidiano di ogni studente per essere al passo con il microcosmo della propria classe, per alimentare certezze e dubbi, per scoprire sempre più non solo l’istruzione ma la vita. Tutto questo non è un processo statico, ma estremamente dinamico. La scuola e la società si rinnovano, cambiano i linguaggi e i metodi, cambiano gli strumenti operativi, a partire dalla tecnologia. E cambiano anche i contesti edilizi e ambientali in cui si viene accolti. Il ritorno a scuola a Caserta segna difficoltà organizzative, legate al processo di cambiamento in atto, un miglioramento strutturale ma anche funzionale, teso a realizzare percorsi scolastici ottimali e innovativi. La cultura si costruisce così, dal basso, dalle fondamenta. La popolazione studentesca è un tesoro del proprio tempo e di quelli futuri. Caserta ha il titolo di città che legge. Una città che legge è una città che impara. E quando si impara si sviluppano certo i saperi utili per il profitto negli anni della scuola, ma ci si attrezza anche ad affrontare gli esami della vita, sapendo bene che questi non finiscono mai».
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