Equinozio di primavera in anticipo, ecco spiegato il perché
-Forse non tutti sanno che quest’anno la primavera è arrivata con un giorno di anticipo rispetto alla tradizionale data del 21 marzo, data notoriamente associata all’Equinozio di Primavera ed a San Benedetto, (2 marzo 480 d.C. / 21 marzo 547 d.C.), chiamato anche il “sorvegliante dell’Equinozio”. Il famoso monaco, insieme a San Giuseppe (festeggiato il 19 marzo e detto anche il primo sorvegliante) sono collocati proprio all’inizio della nuova stagione per alludere ad una nuova primavera per l’umanità che lasciava quindi definitivamente alle spalle il mondo pagano dell’antica Roma. L’equinozio, dal latino aequinoctium, aequus (uguale ) e nox (notte) “notte uguale”, come tutti sanno, è quel fenomeno astronomico che si verifica due volte l’anno allorquando il Sole si posiziona perpendicolarmente sopra l’Equatore facendo si che, la notte ed il giorno, siano praticamente della stessa durata. Per via del moto di rotazione che la Terra compie intorno al sole, l’Equinozio di Primavera può verificarsi tra il 19 ed il 21 marzo. Data ed orario cambiano di anno in anno, ed oggi, il fenomeno si verificherà alle ore 22.24.
La discrepanza temporale deriva dall’acquisizione nel XVI sec. del calendario Gregoriano che dura 365 giorni solari; da un punto di vista astronomico invece il “calendario siderale” dura circa 6 ore in più ed ovviamente alla lunga, questo divario genera uno slittamento o un’anticipazione di alcune date. L’equinozio di primavera è importante anche nel calcolo della Pasqua cristiana, che similmente alla Quaresima ed al Carnevale, è soggetta al ciclo lunare poiché si festeggia al primo plenilunio dopo l’equinozio. Momento determinante e di passaggio anche per gli antichi popoli, che festeggiavano il risveglio della natura dalla letargia invernale in vario modo. Nell’antico Egitto ad esempio, si festeggiava la festa di Sha mel Nessim, legata alle fasi lunari e simboleggiante il rinnovarsi della vita e la fertilità. Ma l’ingresso della primavera ha anche un’ importante valenza sul nostro organismo, che risente dei cambiamenti in atto in natura esattamente come parte integrante di essa. Sembrerebbe infatti che la maggiore quantità di luce consenta alla seratonina, l’ormone del buonumore, di meglio predisporci alla vita e di essere più euforici, anche se tal cosa non può non “passare” attraverso tutta una serie di malesseri e fastidi, irascibilità compresa, che ci avviano però ad un nuovo processo di “risveglio”.
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