Era giovane e forte. Un giannoniano alla Grande Guerra
(Beatrice Crisci) – “Ho parlato di Ottorino Rinaldi, una personalità molto forte, alunno del Liceo Giannone ed eroe nella prima guerra mondiale. Ho parlato della sua biografia, dei sei mesi in trincea e delle lettere che scrisse ad amici e parenti, soffermandomi soprattutto sulla sua volontà di omettere qualsiasi dettaglio riguardante la guerra e rassicurare sempre i genitori e le persone a cui scriveva”. Inizia così la sua intervista a Ondawebtv Bina Barbato, studentessa del quinto ginnasio sezione B al Liceo Giannone di Caserta. A lei, ancora molto emozionata, abbiamo chiesto di raccontare l’esperienza vissuta in mattinata sul palco del Teatro Comunale in occasione del convegno “Erano giovani e forti – Caserta e i suoi figli nella Grande Guerra”.
Un evento che ha acceso nuovamente i riflettori sulla Prima Guerra Mondiale. In platea gli alunni del Giannone e del Giordani, ma anche tanti cittadini che non hanno mancato di cogliere nuove chiavi di lettura sulle vicende dell’immane conflitto che sconvolsero il cuore dell’Europa tra il 1914 e il ’18. Ad accogliere i partecipanti, il saluto del sindaco di Caserta, Carlo Marino, il pro rettore alla Cultura della Seconda Università degli Studi di Napoli, Rosanna Cioffi, e il comandante della Brigata Bersaglieri Garibaldi, generale Claudio Minghetti. Alla giovanissima alunna il compito di tracciare il ricordo di Ottorino Rinaldi, eroe casertano della Prima Guerra Mondiale, attraverso una rilettura personale dell’input ricevuto, nel corso della prima giornata di studi nel 2015, da parte dell’ avvocato Alberto Zaza d’Aulisio, presidente della società di Storia Patria e Terra di Lavoro.
“Un aneddoto molto simpatico – racconta Bina – riguarda la prima operazione di guerra di Ottorino Rinaldi. Ne parla solo alla zia materna a cui scrive addirittura che le avrebbe mandato una lettera da inviare ai genitori in caso non ce l’avesse fatta; mentre ai genitori la descrive semplicemente come “una marchetta notturna” in cui lui ed i suoi compagni si divertirono molto grazie ai fuochi d’artificio degli austriaci”. Poi aggiunge: “Davvero una forte personalità che mi ha colpito tantissimo.. e la frase che più rispecchia Rinaldi è sicuramente quella scritta in una lettera da Francesco Torraca, suo professore con il quale si scriveva, che recita così: pare che a danza e non a morte vada!”. Infine, un’emozione ancora più forte. “Si è vero! A chiusura del mio intervento ho letto anche una poesia di mio nonno, maggior generale del corpo di commissariato dell’Esercito italiano”. Che dire? Una mattinata veramente particolare per Bina Barbato.
Le tematiche affrontate hanno reso la giornata ricca di contributi e momenti di riflessione attraverso il susseguirsi delle esposizioni di diversi relatori, moderati dalla giornalista Daniela Volpecina. I professori Elena Porciani e Luca Palermo, dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, hanno affrontato temi di natura umanistica: dalla narrazione della Grande Guerra agli influssi futuristici tra Napoli e Terra di Lavoro. All’assessore alla Cultura, Pubblica Istruzione ed Edilizia Scolastica del Comune di Caserta e professoressa del Liceo Classico “Pietro Giannone”, Daniela Borrelli, invece, il compito di approfondire il punto di vista femminile sulla guerra, attraverso il caso di Matilde Serao, giornalista e scrittrice, che nei suoi testi ha spesso elogiato le donne italiane, capaci di sostituire in ogni attività gli uomini chiamati al fronte.
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