Fabbrica Wojtyla. Prova d’attore in scena al Teatro Don Bosco
-Appuntamento giovedì 30 dicembre alle ore 20,45 con la Fabbrica Wojtyla & Compagnia della Città presso il Teatro Don Bosco dei Salesiani di Caserta per rivivere le essenze storiche del vero Teatro Comico Napoletano. L’intento della serata è ricreare le atmosfere di una tradizione facendo riassaporare un gusto ormai dimenticato del vero Teatro. Satira sottile sul “sistema” del mondo dell’Arte e sullo “stato del Teatro”, parte dalla base della “commedia”, l’equivoco, l’origine della comicità. Due atti continui pensati per riuscire a coinvolgere un pubblico eterogeneo, adulti e bambini, giovani ed anziani, in continuità con le rappresentazioni che hanno fatto la storia dell’umorismo. Fabbrica Wojtyla & Compagnia della Città, portano in scena “Prova d’attore”, la pluripremiata commedia comica vincitrice di ben 9 premi agli oscar del teatro comico. “Prova d’attore” è il più sincero omaggio a quella sana comicità che da Scarpetta si trasformò con l’influenza di Pirandello nella riflessione ironica di Eduardo e nel sarcasmo sociale con Luca De Filippo al quale l’opera è stata dedicata. Si narrano le esilaranti vicende di due balordi ingaggiati da un nevrotico assistente e suggeritore che provano con uno “stonato” vecchio attore d’altri tempi un testo classico rivisitato da un improbabile grande drammaturgo sotto gli occhi di una affascinante critica con la complicità di una governante tedesca. L’equivoco verbale regna sovrano in tutta l’opera, una vera e propria “clownerie” del tutto originale, generando una miriade di situazioni estremamente divertenti.
Ivan Santinelli, Luigi Smimmo, Mario Bilardi, Francesco Maienza, Valentina Rossi, Dafne Rapuano, sono i potenti, convincenti ed affermati attori necessari per personaggi così forti che portano a termine il loro compito con risultati assolutamente “catastrofici” fino al colpo di scena finale: lo sconcertante giudizio sull’assurda messinscena. Una commedia esilarante per portare il pubblico a condividere la amara riflessione finale che suggerisce come guardare il mondo in modo diverso, perché come sostiene l’autore Patrizio Ranieri Ciu: “ridere è il primo gesto di sopravvivenza dell’intelligenza dell’essere umano”.
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