Faccia a faccia. Chi siamo è scritto sul nostro volto
Tiziana Barrella -L’analisi del volto procede “sezionandolo” in tre aree o fasce, ognuna deputata a precisi compiti. la divisione effettuata ci aiuta a ridimensionare il nostro piano di lavoro per poi immediatamente dopo “riespanderlo” e avere una visione di insieme. Ciò che non va mai dimenticato è che l’osservazione va effettuata enucleando il particolare, il dettaglio che potrebbe fare la vera e propria differenza, senza però dimenticare l’insieme! Altra precisazione indispensabile è che ogni studioso dell’argomento, ogni tecnica utilizzata, ogni approccio, non devono essere visti in contrapposizione fra loro ma bensì piuttosto considerati come una grande alleanza che può fornirci un numero di informazioni sempre più vasto sul volto e sul corpo in genere. Le contrapposizioni rilevate fra le varie discipline infatti, sono davvero irrilevanti ai fini di un approfondito studio, poiché, ciascuna tecnica, ha contribuito a chiarire meglio quanto già approcciato da altri.
Quando suddividiamo il viso schematicamente, operiamo scientemente ed allo scopo di notare anche i più impercettibili movimenti, segni, densità del tessuto cutaneo, cicatrici, nei, avvallamenti, gonfiori, tono muscolare e della pelle, colore, presenza di capillari, eruzioni cutanee, peli, inspessimento della pelle. operiamo, cioè, un vero e proprio focus attenzionale su dettagli che non avremmo notato se ci fossimo solo soffermati a guardare l’insieme. Le nostre risorse attentive pertanto, saranno tutte direzionate verso un dato elemento e attribuiremo a quel neo, a quella eruzione cutanea, o a quel rigonfiamento, un significato specifico il tutto solo perché localizzato su una determinata sezione del volto.
Questo modo di procedere, agente per zone riflesse, è il presupposto fondante di numerose tecniche come la riflessologia plantare; la riflessologia auricolare; l’iridologia che analizzano ogni singola parte del corpo, fascia o area, poiché ognuna di esse, ha una corrispondenza con dati organi o visceri.
Le tre fasce sono:
la fascia l’intellettiva o piano mentale, include: fronte, occhi e tempie, zone abbinate “sistema nervoso centrale”;
la fascia sensitiva o piano emotivo, include: naso, zigomi e guance, zone abbinate “torace ed apparato respiratorio”;
la fascia sensitiva o piano istintivo, include: bocca, mascelle, mento, zone abbinate “addome ed apparato digerente”
i tre piani ci mostrano con efficacia quale sia fra loro il piano maggiormente rilevante, cioè quello che maggiormente caratterizza la nostra personalità e quale invece, mostra maggiori segni di fragilità
L’analisi del volto dovrà tener conto anche dell’età anagrafica o se eventualmente, si è intervenuti con la chirurgia estetica per modificare alcuni particolari, ma anche in tal senso, un attento de- codificatore del volto non si lascerà scoraggiare da eventuali artefazioni delle fattezze originali, anche perché, “adulterare” una zona del volto o del corpo, è veramente un’azione pregna di significato!
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